Cassa integrazione. A Ferrara in aumento del 24%
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
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Per capire come prevenire la contaminazione da Pfas, i gruppi territoriale e consiliare del Movimento 5 stelle hanno organizzato un incontro dal titolo “Acque contaminate: contro l’inquinamento da pfas per un ambiente sostenibile”, che si terrà venerdì 9 maggio nella sala refettorio di via Boccaleone 19
Gli studenti della Consulta Provinciale Studentesca di Ferrara si sono riuniti presso gli uffici del Provveditorato agli Studi e hanno incontrato i rappresentanti della Scuola di Sviluppo Territoriale di Ferrara
Parte mercoledì 7 maggio da Porporana "Ancora...con le Frazioni!", il progetto che prevede una serie di appuntamenti organizzati dal Comune di Ferrara e aperti a tutta la cittadinanza
Gli Uffici Relazione con il Pubblico stanno conducendo un'indagine di Customer Satisfaction per rilevare la soddisfazione dei cittadini sulla qualità dei propri servizi erogati all'utenza
“Siamo l’intero corpo organico del CPIA che si rivolge alle vostre autorità, per ottenere la dignità di una sede scolastica dedicata alla nostra scuola pubblica e statale, denominata per esteso Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, che da fine giugno 2023 perde i locali di Via C.Ravera, 11, dove è stata allocata per otto anni, dalla propria costituzione. Non vogliamo discutere sulle ragioni per cui gli ambienti di via Ravera, peraltro assai disastrati da diverse infiltrazioni d’acqua, non ultima l’alluvione del 19 agosto 2022, vengano dati ad altre scuole, sappiamo che il disagio a livello di sedi scolastiche è diffuso, ma almeno le altre scuole una sede formale ce l’hanno!”
È questo l’incipit di una lettera aperta, già inviata al primo cittadino ferrarese Alan Fabbri e al presidente della Provincia Gianni Michele Padovani, redatta e firmata dall’intero corpo docente, tecnico e dirigenziale del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, al momento ancora senza sede a circa due mesi dall’avvio delle lezioni dopo la scadenza della convenzione per i locali di via Ravera e il conseguente ‘sfratto’ dopo otto anni,
La lettera, che in calce ha le firme di 51 persone – e che cita anche il Ministro della Pubblica Istruzione secondo cui i “CPIA, istituiti con il decreto del Presidente della Repubblica 263 del 29 ottobre 2012, costituiscono una tipologia di istituzione scolastica autonoma dotata di un proprio organico e di uno specifico assetto didattico e organizzativo. Il CPIA, dal punto di vista organizzativo-didattico, si riferisce alle istituzioni scolastiche di secondo grado che erogano percorsi di istruzione degli adulti di secondo livello; tali punti di erogazione di secondo livello sono “incardinati” nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (sedi operative) individuate dalle Regioni” -, prosegue poi con l’incredulità sulla situazione corrente.
“Nulla lasciava presagire l’attuale situazione quando sindaco e assessore vennero nel dicembre scorso a visionare la nostra attività”, si legge nella missiva, “ora invece noi docenti e personale ATA e gli oltre 1500 studenti che in questo trascorso anno scolastico hanno frequentato il CPIA, da settembre rischiamo di essere dispersi nelle aule di altri istituti, il nostro materiale (LIM, computer, libri, cancelleria, archivio, arredi) accantonato non si sa dove, un indirizzo di sede provvisorio, il personale sballottato tra una sede e l’altra. Questo è il quadro che si prospetta per l’inizio del nuovo anno scolastico 2023-2024 senza la certezza che sia un disagio transitorio, come avviene per altre scuole. A questo si aggiunga che, essendo soggetti all’incarico di una nuova dirigenza, tale situazione rende assai poco appetibile una nuova nomina. Rischiamo di essere senza sede e anche senza un dirigente”.
“Siamo una scuola pubblica e non meritiamo un trattamento differenziato, ma siamo anche un fondamentale presidio legale perché certifichiamo le competenze linguistiche che consentono di ottenere il permesso di lungo soggiorno o la cittadinanza (quest’ultima in convenzione con l’ente certificatore universitario) e consentiamo di completare l’obbligo scolastico alle persone, anche minorenni, che per vari motivi sono rimaste emarginate dal circuito dell’istruzione tradizionale e rischiano l’abbandono scolastico. Siamo coloro che accolgono quegli adulti che cercano di riqualificarsi attraverso il raggiungimento di un diploma. Gestiamo l’istruzione carceraria che l’amministrazione comunale ha potuto apprezzare nel tempo, non ultimo attraverso il patrocinio al nostro docu-film. Siamo un punto di riferimento per l’utenza adulta in generale che da noi viene ad imparare a prezzi simbolici le lingue straniere, l’informatica, le tecniche teatrali o la creatività manuale. Una scuola, insomma, che ha offerto non solo istruzione ma anche integrazione culturale attraverso sostegno alla ricerca del lavoro, ampliamento delle competenze formative informatiche, sociali e culturali. Per questo il personale CPIA intende anche proclamare un appello alla città attraverso una petizione, affinché venga proposta una soluzione funzionale a questa scuola che svolge un’azione cruciale al pari delle altre in una società civile e democratica: siamo l’ente statale che offre una seconda possibilità, di istruzione e di inserimento sociale, qualunque sia il passato e la provenienza della persona”, prosegue la missiva.
“Riteniamo inaccettabili le soluzioni via via proposte”, affermano i firmatari, “non ultimo la suddivisione delle attività tra più sedi provvisorie (tre per l’esattezza, su un orario dalle 8.30 alle 22.00) perché, oltre al disagio per l’organizzazione del personale, significherebbe disorientare la nostra utenza che si muove prevalentemente a piedi e con mezzi pubblici e spesso viene da fuori città a frequentare anche più di un corso. Ci serve un luogo stabile che possa rimanere un punto unico di riferimento, come è stata via Ravera in questi otto anni, per un’utenza variegata, italiana e straniera, in molti casi anche vulnerabile per la bassa istruzione o per la condizione di immigrazione, che rischiamo di perdere se non troviamo una soluzione adeguata. Un disagio su più sedi nel prossimo anno scolastico può essere affrontato, come da altre scuole, solo alla condizione di vedere definita, ‘nero su bianco’ una sede definitiva per il CPIA a partire dall’anno scolastico 2024-25″.
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