
Luca Caprini
“Era il 2013 quando con il mio Sindacato Autonomo di Polizia e assieme all’attuale segretario generale Paoloni abbiamo iniziato la nostra campagna per le Spy Pen e in molti ci criticarono. Purtroppo però il tempo ci ha dato ragione. La nostra è sempre stata un’iniziativa finalizzata a ottenere “verità e trasparenza”, ed è per questo che da oltre 10 anni chiediamo di essere messi sotto una campana di vetro. L’agire delle forze dell’Ordine deve essere totalmente trasparente e i cittadini devono avere piena fiducia in coloro che sono preposti a garantire la loro sicurezza, ossia uno dei primari bisogni per i cittadini di una società civile e moderna”.
A dirlo, prendendo posizione sui gravi fatti che nei giorni scorsi a Verona hanno portato all’arresto di cinque poliziotti in forza alla questura scaligera, oltre ad uno scandalo istituzionale sul quale è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è il segretario regionale aggiunto del sindacato di polizia Sap, nonché consigliere comunale del gruppo Ferrara Nostra, Luca Caprini.
“Le nostre SpyPen – spiega infatti Luca Caprini – che consentivano di videoregistrare gli interventi di Polizia erano volutamente e chiaramente una provocazione per porre all’attenzione dell’opinione pubblica, della politica e dei rappresentanti delle istituzioni la necessità di dotare tutti gli operatori di Polizia di Bodycam e telecamere in tutti gli ambienti in cui operiamo con persone sottoposte a misure di Polizia. Non servono gli studi americani per dimostrare che quando si ha piena consapevolezza di essere ripresi, l’uso della forza diminuisce in modo esponenziale da entrambe le parti, poiché tutti sanno che saranno chiamati a rispondere di ogni loro azione in quanto ripresa e certificata dalle telecamere”.
“Nella mia esperienza personale presso la Questura di Ferrara – aggiunge Caprini – ho potuto verificare che quando si è (il Sap) riusciti a installare le telecamere nella saletta ‘fermati’, gli atti di autolesionismo sono magicamente azzerati”. Quindi “se la Polizia si fosse dotata di telecamere, con un pò di lungimiranza, tanti episodi che ancora oggi hanno contorni poco chiari e che spesso sono stati oggetto di strumentalizzazioni, non avrebbero avuto modo di esistere perchè ripresi e certificati da immagini chiare e trasparenti”.
“Purtroppo – conclude Caprini – qualcuno non ha mai voluto sostenere questa operazione di verità e trasparenza perchè probabilmente ha interesse ad agire nel torbido. E di certo questi non sono gli operatori che da anni chiedono le telecamere. Altro grande limite del paese Italia riguarda il fatto che le riforme più importanti vengono prese sull’onda dell’emotività quando scoppiano casi eclatanti. Mi auspico che gli ultimi episodi di cronaca che hanno tristemente coinvolto alcuni operatori di Polizia, siano da sprone e finalmente l’impulso alla politica e alle istituzioni per realizzare riforme adeguate e provvedere di dotare tutti gli operatori di Bodycam e ad istallare in tutti gli ambienti in cui operano persone sottoposte a misure di Polizia”.
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