Attualità
16 Giugno 2023
Alla ricerca dell'universo oscuro, pronto il lancio del satellite da Cape Canaveral

Unife partecipa alla missione spaziale Euclid

di Redazione | 3 min

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Da Ferrara allo spazio, alla scoperta dei segreti della materia e dell’energia oscura e della natura della gravità. C’è anche l’Università di Ferrara tra gli enti internazionali di ricerca coinvolti nella missione spaziale Euclid, coordinata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Dopo il lancio del satellite, atteso per la prima settimana di luglio da Cape Canaveral, in Florida, Euclid osserverà per sei anni più di un miliardo di galassie, lontane fino a 10 miliardi di anni luce da noi. 

lI Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife partecipa alla missione con il gruppo di Cosmologia coordinato dal professor Paolo Natoli e il gruppo di Astrofisica diretto dal professor Piero Rosati. Insieme a loro, i colleghi della sezione ferrarese dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), guidati dal dottor Massimiliano Lattanzi.

I due i gruppi sono coinvolti nella preparazione della missione e parteciperanno all’analisi scientifica.

“Euclid effettuerà una survey dallo spazio senza precedenti di circa 1/3 del cielo nel visibile e vicino infrarosso”, commenta Rosati, “mappando le strutture cosmiche, dalle galassie agli ammassi di galassie, e come queste si sono formate nell’arco di circa 10 miliardi di annidi storia cosmica. Il gruppo di Astrofisica di Unife sfrutterà in particolare gli ammassi di galassie e il fenomeno delle lenti gravitazionali dai dati Euclid per migliorare la nostra comprensione della materia oscura, avvalendosi anche di tecniche di intelligenza artificiale per analizzare la gigantesca mole di immagini prodotta da Euclid”.

“Euclid è una missione fondamentale per la Cosmologia” chiosa Natoli, “e si innesta nel solco di un’altra missione ESA del recente passato, la missione Planck, che ha visto Ferrara rivestire un ruolo da protagonista. Ferrara si occuperà, tra l’altro, di mettere insieme le informazioni fornite dalla radiazione cosmica di fondo (Cmb), osservata da Planck e altri telescopi, con i dati di Euclid, per moltiplicarne il ritorno scientifico”. 

“A questo scopo”, aggiunge Lattanzi, “a Ferrara stiamo sviluppando parte del software che permetterà di effettuare inferenze a partire dai dati raccolti – per esempio quelle relative alle proprietà dell’energia oscura, o a eventuali modifiche alla gravità – statisticamente robuste, tenendo conto delle caratteristiche degli esperimenti coinvolti. Questo è fondamentale data la grande sensibilità di Euclid e degli esperimenti di Cmb di prossima generazione, come il satellite LiteBIRD o i suborbitali Simons Observatory e Cmb-S4″.

Alle attività ferraresi di Euclid partecipano circa 15 ricercatori, inclusi Luca Pagano (professore associato), Mario Ballardini e Thejs Brinckmann (RTD/A), Martina Gerbino (ricercatrice INFN), Giuseppe Angora e Margherita Lembo (assegnisti), Shahbaz Alvi, Stefano Arcari e Lorenzo Bazzanini (dottorandi), oltre a Alessandro Gruppuso e Massimo Meneghetti, ricercatori Inaf spesso in visita a Unife.

Il satellite ospita un telescopio a specchio di 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifici, il VISible Instrument (Vis) e il Near Infrared Spectrometer Photometer (Nisp) che effettueranno uno studio del cielo extragalattico con lo scopo di ottenere immagini di altissima accuratezza e misurare gli spettri di milioni di galassie. 

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