Attualità
10 Giugno 2023
L'intervento in occasione di Curva Ovest in Festa: "La differenza la faranno sempre le donne e gli uomini che a periodi diversi della nostra storia hanno fatto parte di questo Stato e di chi ora e in seguito ne fa e ne farà parte"

Lino Aldrovandi e i fatti di Verona: “La cura esiste, ma è lo Stato a dover intervenire”

di Redazione | 4 min

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(foto Giori)

di Riccardo Giori

Le recenti notizie di cronaca riguardanti le presunte violenze alla Questura di Verona rimandano indietro le lancette dell’orologio della memoria a ormai diciotto anni fa, a quella tragica mattina del 25 settembre 2005 quando Federico Aldrovandi venne ucciso da alcuni poliziotti.

Un parallelismo che oggi più che mai pare azzeccato anche a sentire le parole di papà Lino nel saluto che ogni anno – come da tradizione – ha rivolto ai ragazzi della Curva Ovest in festa, parlando di un’attualità che entra dentro come un pugno, e ci resta, a chi lo ascolta.

“Certe notizie, non poche, su comportamenti accertati e in fase di accertamento, di valenza penale, da parte di appartenenti alle forze dell’ordine, anche di casi meno famosi, di cui tutti o in parte ne siamo stati informati, da quel maledetto 2005 ad oggi, altro non fanno che acuire quel nostro dolore insopportabile, che nel nostro atto di sopravvivere ogni giorno, ci porteremo sempre dietro” ha affermato.

Lanciando poi un appello alle istituzioni per fronteggiare problematiche di questo tipo, ha aggiunto: “La cura secondo me esiste ed è lo Stato che vi dovrebbe provvedere con leggi normali che non lascino spazi a se e a ma. La differenza la faranno sempre le donne e gli uomini che a periodi diversi della nostra storia hanno fatto parte di questo Stato e di chi ora e in seguito ne fa e ne farà parte. Ognuno per il suo ruolo, al servizio di tutti i suoi cittadini e non il contrario”

Ma nel suo lungo discorso c’è stato spazio anche per un’altra attualità, quella degli alluvionati della vicina Romagna. A loro è andato “un dolce pensiero affinché quel futuro da loro ambito si possa ancora ripianificare”, senza dimenticare che oggi nel mondo c’è chi sta perdendo i propri figli anche a causa del “cancro della guerra che è sempre più forte, ed è sempre più sordo, in modo criminale e colpevole sotto ogni punto di vista, ad ascoltare anche il  pianto di un bimbo, quasi che l’uomo, la peggior bestia vivente su questa terra, ambisse più che mai alla sua estinzione. È un male – ha aggiunto – che in certi versi, anche io e Patrizia, attraverso l’uccisione assurda del nostro ragazzino, l’abbiamo passato sulla nostra pelle, in tutto il suo percorso giudiziale”.

Il suo pensiero ha poi toccato anche il tasto dolente della retrocessione in Serie C della Spal: “Quest’anno non è andata proprio bene, sportivamente parlando, e Federico uomo, che oggi avrebbe 36 anni, venendomi a trovare, chissà con i suoi bambini, non mi avrebbe certamente chiesto di cosa avesse fatto la Spal, per non darmi un dispiacere“.

Infine un ringraziamento è andato alla Curva Ovest, che mai in questi ultimi diciotto anni ha abbandonato la famiglia Aldrovandi: “Vederlo (il viso di Federico sullo bandiera, ndr) ogni domenica in ogni stadio di questa meravigliosa Italia, per assurdo, in questi lunghi anni mi ha fatto quasi pensare che Federico non sia mai morto. Ma così non è, e lo so bene”.

Lino Aldrovandi ha poi concluso: “Siete fantastici, perché in questi diciotto anni di vicinanza a noi, avete dato un esempio al mondo intero di grande intelligenza e maturità, e di amore per la vita, quasi a significare con quel drappo di stoffa, che in ogni stadio, in ogni curva ci sono tanti altri Federico. E la loro vita, come la loro passione e il loro futuro, vanno protetti“.

La festa della Curva Ovest proseguirà oggi, sabato 10 giugno alle ore 18.30, col dibattito “La repressione oltre confine” in cui saranno analizzate differenze e analogie oltre i confini della repressione in Italia e in Europa con gli avvocati Fabio Anselmo, Giovanni Adami e Lorenzo Contucci, oltre che con Simone Meloni, corrispondente estero di Sportpeople. A seguire, dalle 20.30, i Sprizz condurranno il contest musicale ‘Ovest Calling‘.

Domenica 11 poi, dalle 17, spazio a “Mamma voglio giocare nella Spal” con un allenamento per bambini e bambine insieme alle giocatrici dell’Accademia Spal Femminile, mentre alle 18.30, Alessandro Sovrani e Mauro Malaguti modereranno il dibattitoI pasionarios della Spal” che porterà sul palco quei giocatori che hanno ancora il biancazzurro nel cuore. Alle 20, infine, aperitivo con Mistress of Rock e gran finale con Elektrovest, dj party del collettivo elettronico della curva.

A differenza degli anni scorsi, la festa si terrà nel sottomura Bastione San Pietro-Casa dell’Ortolano con ingresso gratuito (apertura area dalle 11) e possibilità di pranzare e cenare grazie alla presenza di stand gastronomici a prezzi popolari.

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