Egregio Direttore,
mi permetto di ritornare sull’argomento da me già sollevato, anche di recente, per segnalare che proprio questa mattina ho visto postato da Anio Benazzi, su facebook, alcune foto di daini presenti nelle pinete di Mesola. La cosa dovrebbe far piacere a chi come me, è amante della natura: vedere questi simpatici e mansueti animali presenti in un territorio che potrebbe essere consono alle loro peculiarità, e nel quale sono stati introdotti in passato dalla famiglia d’Este per diletto di caccia.
Però, purtroppo, al giorno d’oggi con l’intensità di circolazione della statale, la presenza degli ungulati potrebbe rappresentare un serio pericolo, oltre che per gli animali stessi, anche per chi percorre la statale.
Ma gli animalisti, oggi, chiedono che vengano spese forti risorse a loro protezione, quando non si sono accorti del pietoso stato dei nostri boschi e delle nostre pinete divenuti impenetrabili e difficilmente percorribili anche dai mezzi antincendio a causa di tronchi caduti e fitta vegetazione che li sta invadendo.
Oppure tale svista è più probabile possa dipendere da mera ideologia animalista?
Da parte mia, riterrei più saggio ridurre il numero di tali animali, vista anche la loro grande prolificità. Lo stesso dicasi per le nutrie: animali molto prolifici che sono in grado di creare danni alle arginature dei fiumi e dei canali, come si è visto anche di recente. Senza contare i danni che, entrambe le specie, sono in grado di arrecare alle colture agricole del territorio.
Però, da quello che appare, i media sembrerebbero ben attenti a dare spazio agli animalisti, trascurando altre voci.
Cordialmente
Lucio Maccapani