Il vicesindaco Nicola Naomo Lodi non ha diffamato Rossella Arquà. Lo ha stabilito il gip che ha sciolto la riserva sulla opposizione alla richiesta di archiviazione della querela che la consigliera della Lega aveva depositato nei confronti del suo ex mentore.
Lodi aveva accusato pubblicamente Arquà di essere la mano anonima che aveva inviato in Comune al suo indirizzo anche le buste minatorie contenenti proiettili.
Ma la leghista ha sempre confessato di aver inviato solo alcune delle lettere ricevute dal vicesindaco (per le quali è indagata per minacce e simulazione di reato). E non quelle con i proiettili (fa eccezione una busta con la carcassa di un bossolo della Seconda guerra mondiale). E, soprattutto, non quelle arrivate all’indirizzo del Municipio, bensì solo le buste trovate nella sede della Lega tra i mesi di aprile e giugno del 2021.
Da qui la querela nei confronti del suo ex mentore politico, querela per la quale la procura ha chiesto l’archiviazione.
A questa richiesta si è opposta Arquà, assistita dall’avvocato Fabio Anselmo. Ma per la giudice Silvia Marini l’affermazione di Lodi “non costituisce in alcun modo una lesione della reputazione della querelante.
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