Rua Udu Ferrara: “Contro il caro affitti, per il diritto allo studio”
L'associazione studentesca si unisce alla mobilitazione nazionale e torna sulla situazione ferrarese avanzando soluzioni: "Riqualificare immobili abbandonati, recuperare alloggi sfitti e limitare gli affitti brevi turistici"
“Anche da Ferrara ci uniamo alla mobilitazione nazionale contro il caro affitti”. Lo annuncia Rua Udu Ferrara, l’associazione studentesca confederata all’Unione degli Universitari, che denuncia: “Il mercato immobiliare cittadino è ormai saturo, i prezzi sono sempre più alti e da quest’anno molti studenti rischiano di non trovare alloggio in città o di non poterselo permettere”.
L’Unione degli Universitari in queste settimane ha presidiato le università e ha portato all’attenzione nazionale le criticità riguardanti il mercato immobiliare rivolto agli studenti universitari e in 10 punti programmatici indica gli interventi necessari per far fronte all’emergenza. Nel manifesto “Senza casa, senza futuro” si chiede di ripensare la residenzialità studentesca aumentando il numero di studentati e posti letto, ponendoli in un regime di mercato tutelato o gestiti direttamente dagli Enti regionali per il diritto allo studio, si chiede un forte incremento delle risorse per il fondo affitti rivolto agli studenti fuorisede istituito nel 2020 con il Dl Rilancio. Il rischio più contingente e da scongiurare è quello del rialzo dei prezzi dei canoni di locazione, il ricalcolo è ancora legato unicamente all’inflazione, che in questi mesi ha già ulteriormente eroso le disponibilità economiche degli studenti e delle loro famiglie; per questo la strada da seguire è sviluppare nuovi indici e porre un limite agli aumenti, così come avvenuto in Spagna, Francia e Germania.
“Anche a Ferrara – spiegano gli universitari di Rua Udu – torniamo sul tema degli affitti e richiamiamo l’attenzione su un problema cronico della città che si sta rendendo via via sempre più insostenibile e lo facciamo perchè è ancora possibile mettere in campo delle azioni che possano fronteggiare le criticità che ogni anno si manifestano in concomitanza dell’inizio dell’anno accademico. In autunno, il Comune ha istituito un tavolo di confronto con l’Ateneo sulla residenzialità studentesca ma senza coinvolgere le rappresentanze. Come sindacato studentesco, dal 2020 avanziamo proposte, unitamente a Sunia, per porre rimedio all’emergenza abitativa con soluzioni che vedono l’Ateneo e il Comune come attori principali nel contrastare l’aumento dei prezzi, la carenza d’offerta e la creazione di un vademecum a disposizione di tutti i neo-immatricolati di Unife. La protesta degli studenti è una spia molto significativa di un più vasto disagio silenzioso. Da troppo tempo in Italia non esiste, e oggi nemmeno è pensato, un piano nazionale di costruzione di alloggi pubblici o di riconversione di parte del patrimonio pubblico di edilizia popolare. Oggi troppi alloggi, privati e pubblici, risultano sfitti e inutilizzati e che invece potrebbero servire, almeno, a diminuire il problema del caro affitti, del proliferare di quelli brevi e dell’aumento di illegalità diffusa con episodi speculativi generalizzati”.
“Da anni – aggiungono – chiediamo di essere coinvolti per ragionare assieme le soluzioni e le prospettive che possano incontrare le esigenze della comunità universitaria e il tessuto cittadino. L’Università di Ferrara si è ormai fermamente posizionata tra i medio-grandi atenei e la popolazione studentesca è ogni anno in aumento, serve pensare un progetto congiunto tra le parti che si prefigga di integrare il diritto allo studio e quello all’abitare. Serve contrastare nell’immediato un ulteriore aumento dei canoni di locazione e ripensare gli spazi di una città che possa realmente essere riconosciuta come città universitaria. Come Rua Udu Ferrara ribadiamo la nostra disponibilità per confrontarci con l’amministrazione comunale e la governance d’Ateneo, per lavorare su delle soluzioni unitarie. Soluzioni che vadano verso la riqualificazione di immobili abbandonati in studentati moderni e gestiti da Ergo, il recupero degli alloggi sfitti e la limitazione degli affitti brevi turistici. La permanenza degli studenti a Ferrara è diretto interesse di entrambe le istituzioni che dovrebbero tutelare chi sceglie la città e la sua Università come punto di partenza per la costruzione del proprio futuro”.