Salute
30 Maggio 2023
Attivi un Pdta Polmone (per la presa in carico dei pazienti affetti da tumore) e i Centri Anti Fumo dell’Azienda Usl

Le aziende sanitarie ferraresi a contrasto del “big killer” per la Giornata mondiale senza tabacco

di Redazione | 4 min

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Il 31 maggio si celebra la Giornata mondiale senza tabacco indetta dall’Organizzazione mondiale della sanità a partire dal 1988, per mantenere alta l’attenzione sugli effetti che il fumo ha sulla salute. I dati dell’Oms parlano di quasi 6 milioni di persone l’anno, nel mondo, vittime del tabagismo. Tra queste oltre 600.000 sono non fumatori esposti al fumo passivo. Il fumo è definito anche “big killer”: uccide, infatti, una persona ogni sei secondi.

Per quanto riguarda il tumore del polmone, nelle aziende sanitarie ferraresi è attivo il Pdta polmone, un circuito di accoglienza che abbraccia sin dall’inizio della malattia il paziente affetto da questa patologia. All’interno del Pdta polmone collaborano diverse figure professionali che accolgono i bisogni fisici e psicologici del paziente e della sua famiglia in tutto il percorso di cura. Diversi specialisti si incontrano ogni settimana per discutere i casi, definendo per ciascuno un trattamento personalizzato.

L’accesso al percorso avviene dietro segnalazione dei medici di medicina generale – o di altri specialisti – mediante una impegnativa per visita pneumologica (nelle note “Pdta polmone”). Il paziente viene accolto dall’Ambulatorio di Pneumologia dell’Ospedale di Cona e, ove successivamente indicato, dal Day Hospital Pneumologico, che diventa il principale punto di riferimento per esami e visite. I professionisti organizzano gli accertamenti necessari per arrivare ad una diagnosi e un percorso terapeutico rapidi ed appropriati, necessari per effettuare la migliore scelta assistenziale. Ogni passaggio è concordato collegialmente dall’equipe multidisciplinare e l’infermiere case manager affianca il paziente in ogni tappa del percorso.

L’attività di contrasto al tabagismo è coordinata, a livello provinciale, da un gruppo di professionisti afferenti all’Azienda Usl di Ferrara, il cui coordinamento è affidato al dottor Nico Landi (direzione infermieristica e tecnica) e alla dottoressa Alice Cunsolo (tecnico della riabilitazione psichiatrica del SerD di Copparo). Questi professionisti sono anche membri del “Gruppo regionale dei Centri Anti Fumo”, organismo che raggruppo i rappresentanti di tutte le Ausl emiliano romagnole e che si pone l’obiettivo di coordinare l’attività gestita dalle varie realtà locali.

“Dopo anni di intensa attività sui territori – commenta il dottor Landi – rispetto ai centri anti fumo della nostra provincia siamo in via di profonda riorganizzazione con la costituzione di punti operativi gestiti da più dipartimenti contestualmente e non unicamente in capo ai SerD e alla sanità pubblica. È sempre più importante, infatti, agire in maniera integrata su tale problema, proprio perché il fumo di sigaretta è una dipendenza patologica pericolosissima i cui effetti impattano in negativo sulla vita delle persone, procurando loro problematiche trasversali che minano la funzionalità degli apparati cardiocircolatori e respiratori, ma sostanzialmente di tutto l’organismo umano. Attualmente siamo attivi sul Distretto Ovest, precisamente presso la Casa della Salute di Pieve di Cento, mentre ci stiamo attivando per le Case della Salute di Copparo e Portomaggiore. Abbiamo già numerosi operatori formati per la conduzione dei corsi, i quali mirano a trattare la dipendenza attraverso un approccio cognitivo comportamentale, volto quindi a modificare lo stile di vita attraverso la costruzione di un modo diverso di interpretare il mondo e gli eventi della vita degli utenti, perché solo in questo modo è possibile estirpare le sigarette dalla vita dei fumatori”.

Nella nostra regione fuma sigarette circa un quarto (24%) degli adulti con 18-69 anni, pari a una stima di oltre 710 mila persone; il valore regionale è in linea con quello nazionale (24%). L’abitudine al fumo inizia precocemente: dall’indagine sugli adolescenti HBSC (2022) emerge che fuma sigarette l’1% degli 11enni, il 6% dei 13enni e il 24% dei 15enni; la percentuale sale al 31% tra i 18-24enni. Dopo i 50 anni la prevalenza di fumatori diminuisce progressivamente: è del 21% tra i 50-69enni, del 14% tra i 70-79enni e del 4% dopo gli 80 anni.*

In Emilia-Romagna nel quadriennio 2019-2022 la prevalenza di fumatori tra le persone con 18-69 anni affette da almeno una patologia cronica risulta essere del 26%, pari ad una stima di 152 mila persone; tale prevalenza scende al 10% se si considerano gli emiliano-romagnoli con 70 anni e oltre. La prevalenza di fumatori tra i 18-69enni affetti da almeno una patologia (26%) è sovrapponibile a quella registrata tra chi non ne ha riferito alcuna (25%). In particolare, fuma il 33% delle persone con malattia respiratoria cronica e il 27% di quelle con patologia celebro-vascolare o affette da patologia epatica.

In Emilia-Romagna nel biennio 2021-2022 il 42% dei fumatori ha dichiarato di aver provato a smettere di fumare negli ultimi 12 mesi, pari a una stima regionale di circa 306 mila persone; tra questi la maggior parte (84%) ha ripreso a fumare, il 10% non fuma più da meno di sei mesi (cioè è un “fumatore in astensione”) e il 6% è riuscito nel tentativo in quanto ha smesso da più di 6 mesi.

In Italia la situazione è preoccupante. Quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore. Dopo anni di stasi, nel 2022, il numero dei fumatori è cresciuto di 800mila rispetto al 2019. Questo aumento è associato molto probabilmente all’emergenza pandemica e all’aumento della preoccupazione e dell’instabilità emotiva. I danni a carico dell’organismo sono molteplici e interessano soprattutto l’apparato cardiovascolare e polmonare aumentando l’incidenza di molteplici patologie tra le quali ictus, infarto, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e tumore del polmone.

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