Occhiobello
30 Maggio 2023
Tra i relatori Giuliano Ramazzina e Diego Crivellari, coordina Carlo Cavriani

Convegno “La pandemia è finita”, serve una nuova narrazione per il Polesine

di Redazione | 2 min

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Santa Maria Maddalena.  Il giornalista Giuliano Ramazzina, osservatore della realtà e dei fatti di cronaca, nei mesi della pandemia compose corsivi pubblicati sul quotidiano locale Il Resto del Carlino, raccolti nel saggio Cronache di una liberazione – La resilienza in Polesine al tempo del Covid negli ultimi corsivi sul Carlino Rovigo, edizioni Zero Tre di Verona. Il volume è il punto di partenza di un convegno dal tema ‘La pandemia è finita, serve una nuova narrazione per il Polesine’ che si terrà in biblioteca comunale a Santa Maria Maddalena giovedì 8 giugno alle 21.

La pandemia si configura come un cambio d’epoca con ripercussioni devastanti sulla società e l’economia. Il Polesine come tutte le realtà territoriali italiane ha risentito della tragedia, ma ha risposto con determinazione e reattività. E adesso bisogna raccontarlo in maniera nuova.

A innescare il convegno su quali furono le reazioni e le trasformazioni nei mesi della pandemia è, appunto, il libro del giornalista Giuliano Ramazzina che quei fatti li stava osservando. Durante la serata, dopo i saluti del sindaco Sondra Coizzi, oltre all’autore, interverranno Paolo Armenio, vicepresidente di Confindustria Veneto Est, Diego Crivellari, presidente del Consorzio Universitario di Rovigo e Mauro Giuriuolo, presidente di Bancadria e Colli Euganei. Il dibattito sarà coordinato da Carlo Cavriani, capo redattore de Il Resto del Carlino.

Il libro di Giuliano Ramazzina raccoglie i corsivi domenicali pubblicati sull’edizione di Rovigo de Il Resto del Carlino dal 6 maggio 2020 al 30 gennaio 2022. La prospettiva che emerge è quella di una lettura non dolente della realtà: gli articoli infatti tentano di interpretare la realtà pandemica polesana sfuggendo agli stereotipi della paura e del fatalismo, cercando e trovando spunti propositivi di resilienza nel tessuto umano, culturale e produttivo. Ne esce il quadro sorprendente di una terra che ha dimostrato di avere le risorse umane ed economiche per affrontare uno dei periodi più drammatici della sua storia dopo l’alluvione del 1951.

Scrive Diego Crivellari nella prefazione: “Il libro di Giuliano Ramazzina rappresenta una lunga cavalcata nella storia e nella cronaca di un biennio cruciale che è stato segnato da eventi e da trasformazioni rilevanti in particolar modo dagli effetti della pandemia mondiale. Il punto di osservazione di questi articoli è quello di Rovigo e del Polesine: un Veneto che è, ad un tempo, un altro Veneto; un Nord- Est che è, in un modo o nell’altro, da sempre, storicamente un altro Nord-Est”.

La serata è organizzata dall’assessorato alla Cultura.

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