Dopo il caso pilota del liceo Nervi di Ravenna, seguito dal liceo Pilo Albertelli di Roma, ora anche in un istituto superiore di Ferrara arriva il congedo mestruale.
Le assenze dovute a dismenorrea non verranno conteggiate nel numero massimo di assenze concesse nel corso dell’anno scolastico.
Lo stabilisce la delibera n. 20 del consiglio di istituto del “Carducci”, i cui criteri sono stati ora assunti a regolamento della scuola.
Il primo criterio prevede che non vengano computati nel monte ore annuale i giorni di assenza per “gravi motivi di salute adeguatamente documentati, terapie e/o cure programmate” ed è stato integrato riconoscendo fino a 2 giorni al mese, in deroga al vincolo di frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato, alle studentesse che soffrono di dismenorrea certificata.
“Ferma restando la necessità della presentazione della giustificazione da parte dei genitori o delle studentesse maggiorenni tramite libretto web – spiega nella circolare la dirigente scolastica Liza Bazzanini -, le assenze non andranno ad incidere sul monte ore massimo di quelle consentite ai fini della validità dell’anno scolastico”.
Le studentesse, per usufruire di questa deroga, dovranno produrre un solo certificato medico all’inizio di ogni anno scolastico (o alla comparsa della sindrome). Non sarà pertanto necessario produrre un certificato attestante la sindrome ogni mese.
Il congedo mestruale, che causa fino al 52% di assenteismo scolastico tra le adolescenti, in Spagna è una legge dello Stato. Questa titela è garantita da anni in Cina, Corea del Sud, Giappone, Taiwan e Vietnam.
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