Cronaca
12 Maggio 2023
Quasi mille persone gremiscono la chiesa di San Martino per l'ultimo saluto alla ricercatrice statistica scomparsa a 33 anni poche ore dopo aver dato alla luce sua figlia. Il ricordo delle amiche: "Hai lasciato il mondo più bello di come lo hai trovato". Regalati semi di girasole ai partecipanti: "Rappresenta il tuo spirito"

Il ricordo delle amiche al funerale di Elisa Maietti: “Ci hai lasciato una sorgente di vita”

di Redazione | 3 min

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di Martin Miraglia

C’era tutta San Martino e oltre giovedì pomeriggio alla chiesa della frazione ferrarese per dare l’ultimo saluto a Elisa Maietti, la 33enne morta per un’emorragia cerebrale lo scorso 4 maggio poche ore dopo aver dato alla luce la sua primogenita, Alice.

Nelle mura della chiesa del 1200 si stringono centinaia di persone in un dolore diffuso ma composto, riempiendo anche la navata centrale e stringendosi su entrambi i lati delle panche che hanno le prime file riservate ai parenti. Fuori ce ne sono altrettante sotto un cielo plumbeo che però concede una tregua dalla pioggia. In totale, anche se è impossibile contarle, saranno quasi un migliaio, con gli amici del gruppo degli scout che vengono in divisa per rappresentare il suo servizio e che formano un nugolo vicino al leggio. Già sul sagrato la madre Albertina e il padre Francesco salutano amiche e conoscenti che portano il loro cordoglio. Il marito Andrea, chiuso nel dolore, rimane in silenzio. Sulla bara, una volta entrata in chiesa, viene appoggiata la divisa degli scout, nei quali ha servito per anni.

“Elisa ha gustato l’amore di Dio, ha tradotto l’amore di Dio in ascolto della sua Parola, in rispetto per la giustizia, in gesti di pace, in preghiera, nella tutela ed educazione dei piccoli e dei giovani, soprattutto nello scoutismo, prima nel Ferrara 4 (San Luca) e poi nel Ferrara 3 (Santo Spirito), fino a dare la sua vita per generare sua figlia Alice. ‘Nessuno ha un amore più grande di chi dà la sua vita’, ci ricorda il Vangelo di Giovanni. Anche i testimoni che Elisa prediligeva, erano testimoni di fede che hanno amato la giustizia”, ricorda l’arcivescovo di Ferrara e Comacchio Gian Carlo Perego, che officia il rito funebre: “Cammina, cammina, cara Elisa e incontrerai questa volta non i laghi e i monti e il mare d’Albania, ma una “tenda speciale” di un Padre che ti aspetta sulla soglia, dove ha preparato per te un posto. Certamente ti reincontreremo. E guarda questa tua Chiesa, santa e peccatrice, radunata attorno a tua figlia, ai tuoi familiari, ai tuoi amici scout, perché non si stanchi mai di camminare e di scegliere il bene, di amare Dio e il prossimo con tutto se stessi e come se stessi. Così sia”.

Anche il ricordo delle amiche più strette è intenso. In quattro a turno, ricordano da una singola lettera la loro ultima ‘Spice Girl’ e l’impegno nello scoutismo, compresa l’energia di migliorare i progetti per i ragazzi anche poche ore prima del loro svolgimento. “Ci dicevi di non andare dove il tracciato era battuto, ma di uscire e di lasciare una traccia. Sei andata via troppo velocemente, non ci hai aspettato”, la rimproverano bonariamente, ma in ogni caso “non ti libererai facilmente di noi, non faremo altro che parlare di te e di farti conoscere a chi non ha avuto questa fortuna”.

“Hai sempre avuto una marcia in più e tiravi fuori il meglio delle persone”, hanno concluso le amiche, “e alla fine sei riuscita a lasciare il mondo più bello di come lo avevi trovato. Hai lasciato una sorgente d’acqua piena di vita da dove attingeremo per sempre”. E perché il seme lasciato da Elisa Maietti potesse continuare a germogliare, insieme ai santini sono stati distribuiti tre semi di girasole: “Tre, il numero perfetto, per ricordare la tua passione per la statistica – Maietti era ricercatrice statistica all’Università di Bologna, nda – e il girasole perché rappresenta il tuo spirito”.

Nel frattempo continua la raccolta fondi a favore della figlia di Elisa Maietti, che in cinque giorni ha ricevuto oltre 1300 donazioni.

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