Politica
7 Maggio 2023
800 lavoratori ferraresi della Cgil partecipano alla manifestazione di Bologna organizzata da Cgil, Cisl e Uil per chiedere aumenti salariali e protestare contro il decreto Lavoro del governo. Tagliati (Cgil Ferrara): "Piazza Maggiore ha espresso l'emergenza di questo Paese, intervenire tempestivamente"

In 800 da Ferrara con la Cgil alla manifestazione sindacale di Bologna

di Redazione | 3 min

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“Un bellissimo inizio”: così, prima di salire sul palco, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha definito la prima tappa della mobilitazione unitaria ‘Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti’ organizzata da Cgil Cisl e Uil a Bologna alla quale ha partecipato anche Ferrara.

Piazza Maggiore era gremita tanto che, “non riesce a contenere tutti i presenti”, stimati in “oltre 30 mila”. Da Ferrara è partita una delegazione di 800 lavoratori e pensionati afferenti alla Cgil da tutta la provincia con pullman, treno e auto. Sul palco si sono alternati lavoratori e lavoratrici delegati dai vari comparti lavorativi, pensionati e pensionate e i segretari generali dei tre sindacati Maurizo Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.

Nel suo discorso, Landini ha subito sottolineato che il Paese “non crede più alla propaganda del governo, ed è giunto il momento di dare delle risposte precise”, e di mostrare “rispetto per le organizzazioni sindacali”. “La maggioranza dei lavoratori e dei pensionati, di chi paga le tasse, di chi tiene in piedi questo Paese – ha spiegato – ha il diritto di essere coinvolto nelle scelte che vengono fatte, ma questo non sta avvenendo”. I temi affrontati hanno spaziato dalla richiesta di un fisco più equo: “alcuni dei punti del Decreto lavoro che il governo ha messo in campo non ci piacciono affatto” ha detto Landini dal palco, ma è soprattutto “il disegno complessivo che sta venendo fuori” a preoccuparlo. Perché non c’è “quello che serve”. Quando l’esecutivo dice di voler “lasciar fare a chi vuol fare”, ad esempio, “non fa i conti con 110 miliardi di evasione fiscale”.

Al centro anche il tema dei salari che vanno aumentati, perché per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale, i conti non tornano del tutto: “È una richiesta che stavamo facendo da tempo – ha sempre proseguito Landini –  ma noi non la vogliamo una-tantum per 5 mesi. Noi la vogliamo strutturale per sempre.

Sotto la scure di Landini finiscono poi “l’allargamento dei voucher”, la “liberalizzazione dei contratti a termine”, “il taglio del reddito di cittadinanza” e la “mancata rivalutazione di tutte le pensioni”. “Sta succedendo una cosa molto pericolosa – ha spiegato – aumentano il salario dei lavoratori ma fanno cassa non aumentando le pensioni e tagliando il reddito di cittadinanza. Ma non è la solidarietà tra poveri che vogliamo, noi vogliamo intervenire sulla ricchezza, sui profitti e sugli extra profitti.

Noi vogliamo unire un Paese già troppo diviso, ha concluso Landini:  “Abbiamo presentato piattaforme su fisco, riforma delle pensioni, reddito, politiche attive, ma il governo non ci ha ascoltato. E ha fatto un errore, perché Cgil, Cisl e Uil, nel rispetto dell’autonomia di ognuno, rappresentano tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Ma anche tutti i pensionati e i giovani precari. Quindi tutto un mondo del lavoro  che va ascoltato. Nel momento in cui si nega questa rappresentanza si stanno mettendo in discussione i contenuti stessi della nostra Costituzione e della nostra democrazia”.

“Oggi la piazza di Bologna con l’imponente presenza di migliaia di lavoratori e lavoratrici, giovani, pensionate e pensionati – afferma Veronica Tagliati segretaria generale della Cgil di Ferrara – ha espresso tutta l’emergenza che sta vivendo questo Paese, dalla crisi e difficoltà dei servizi essenziali, alla sanità, al pubblico ed alle carenti politiche industriali. Le voci erano tante a testimoniare quanto sia indispensabile agire ora per la salvaguardia dei posti di lavoro, per le politiche sociali e per il futuro delle giovani generazioni. Si deve intervenire con tempestività, ed oggi è stato solo l’inizio, perché continueremo le nostre lotte finché non verranno raggiunti risultati concreti e soddisfacenti per tutte le persone che rappresentiamo.”

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