Faccio e il 25 aprile. “Sento il profumo di aria Partigiana”
L’avvicinarsi di questa festa mi fa sentire il profumo, sento il profumo di aria Partigiana, ogni volta penso a quelle donne e quegli uomini che respirarono la stessa aria, l’aria di una primavera di festa.
È vero che il 25 Aprile è divisivo soltanto se sei fascista, razzista, revisionista e indifferente.
In quel tempo era molto più facile stare a guardare quello che accadeva, non abbassare la testa è stata una scelta talmente grande che non ci si può credere.
Erano pochissimi, li chiamavano Banditi, Ribelli, Briganti ed erano considerati degli squilibrati a cui non importava niente della propria vita.
Sono stati fantastici, lasciatemelo dire…
Non so come mi sarei comportato di fronte ad una guerra di Resistenza, me la faccio spesso questa domanda.
Ho conosciuto tardi uomini e donne che hanno partecipato attivamente, chiedevo loro tante cose e tutti a dirmi che non gli sembrava di aver fatto granché…
Avevano più o meno vent’anni Claudio, Elio, Clemente, Darinka, Velia, Giulio, Ferruccio…
Storie straordinarie, da raccontare nei libri di scuola.
Claudio Simioli ed Elio Patracchini mi parlavano sempre di Carlo Sartori, a cui abbiamo intitolato la sezione Anpi di Copparo,dicevano che era il loro faro, senza di lui non sarebbero state possibili tutte le azioni compiute, mi domando il motivo per il quale non ci sia una Via con il suo nome in questo paese.
Clemente Storti, dopo che il padre venne picchiato da una squadra fascista, solamente per aver partecipato ad una festa del 1 Maggio, decide di trasportare i Ribelli da una sponda all’altra del fiume po.
Mi emoziono a ricordarli ora che non ci sono più, spalancavo gli occhi quando sentivo le loro storie, e loro a ripetermi che non è che avessero fatto granché.
Invece avevano agito eccome, rischiando la vita ogni minuto, nel loro “piccolo” contributo avevano scritto una pagina importante della nostra storia.
La soddisfazione della mia vita è stata quella di averli invitati al Museo della Tratta a Copparo, dove ogni anno si svolge la festa del 25 Aprile, vederli cantare Bella Ciao sorridenti e orgogliosi sono emozioni che non si scordano.
Clemente era un Partigiano Cattolico, Claudio ed Elio, Partigiani Socialisti/Comunisti, quello per cui lottavano e li associava era l’Antifascismo, perché come disse Piero Calamandrei “…Li è nata la nostra Costituzione”.