Attualità
14 Aprile 2023
Partecipata la riunione di mercoledì al condominio 'il Quartiere', per il gruppo di cittadini le alternative al teleriscaldamento sono "una strada da percorrere senza modifiche alle tariffe". Il 4 maggio incontro con Comune ed Hera

La Rete Civica si riunisce sui costi del teleriscaldamento: “Valutare le alternative energetiche”

di Redazione | 3 min

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Si è svolta mercoledì la riunione della Rete Civica di Ferrara contro il caro-teleriscaldamento, nella sala del Condominio “Il Quartiere” di via Pietro Lana. Nel corso dell’incontro, molto partecipato, si sono valutate le possibili alternative energetiche al teleriscaldamento, secondo gli organizzatori “una strada concreta da percorrere se non si otterranno sostanziali modifiche all’attuale gestione e alle tariffe del servizio erogato da Hera”.

“Le nuove tecnologie ed i finanziamenti pubblici a sostegno della transazione energetica, rendono infatti oggi praticabili soluzioni compatibili con il rispetto dell’ambiente e più sostenibili economicamente dai cittadini. Da un confronto con le tariffe di altre città della Regione e fuori Regione, come Torino, Bergamo, Brescia e Milano, dove il teleriscaldamento è gestito ed erogato da altre Aziende, risulta evidente che le tariffe di Hera sono a tutt’oggi le più elevate, nonostante Ferrara sia l’unica città che ha la geotermia. Questa risorsa naturale, infatti, con la tariffa fissa di € 0,155 a KWh, stabilita in ottobre 2022 dal Comune di Ferrara con Hera, incide pesantemente sul costo del teleriscaldamento, oggi che il prezzo è tornato ai livelli pre-guerra”, fa notare la Rete Civica, aggiungendo come “il confronto con le tariffe di altre città che hanno un sistema di teleriscaldamento è in questo senso molto significativo. Hera gestisce le reti di teleriscaldamento anche a Bologna, Modena, Imola, Cesena, Iren le gestisce a Parma, Piacenza e Reggio Emilia e Torino, A2A a Brescia, Bergamo e Milano. Le tariffe comparabili dai listini pubblicati dalle diverse aziende erogatrici, evidenziano che nel momento del picco, cioè a luglio 2022, mentre nelle città gestite da Hera si pagava 0,20 €/KWh, A2A aveva una tariffa di 0,10 €/KWh; anche a tutt’oggi le tariffe di Hera sono le più elevate e tutto ciò appare ancora più iniquo, tenendo presente che solo Ferrara ha una componente geotermica rilevante, mentre nelle altre città i sistemi sono alimentati solo da combustibili fossili o termovalorizzatori”.

Le proposte presentate dalla Rete Civica sono state ben accolte dal pubblico intervenuto, in una dimostrazione secondo la Rete Civica di quanti cittadini, famiglie, imprese ed amministratori siano attualmente in difficoltà. “È urgente e non più rinviabile risolvere tale situazione, in un momento di difficoltà sociale, tra persone che non riescono ad arrivare a fine mese per pagare le bollette salate del teleriscaldamento, fino ad arrivare a chi non riesce a vendere casa in quanto nessuno attualmente vuole più questo sistema energetico”.

L’incontro del prossimo 4 maggio, fra la Rete Civica, il Comune di Ferrara ed Hera, sarà pertanto determinante per la scelta delle prossime iniziative proposte e condivise ieri sera dalla Rete Civica che, dopo la manifestazione del 25 marzo scorso, continua lo stato di mobilitazione dei cittadini ferraresi. La Rete Civica, oltre ad aver creato alleanze e sinergie con altri gruppi di cittadinanza attiva, sta ampliando i propri contatti con altre città che utilizzano il servizio di teleriscaldamento, con l’obiettivo di coinvolgere Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente,
per ottenere la definizione delle tariffe del teleriscaldamento, come avviene già per il gas e l’energia elettrica e calmierare i prezzi del teleriscaldamento a livello nazionale.

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