Lagosanto
8 Aprile 2023
L'appello del sindaco di Lagosanto Cristian Bertarelli sulla paventata riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza in Emilia: "Sta agli amministratori decidere, nessun ospedale può essere colpito da altri tagli: assumiamoci la responsabilità di non approvare i bilanci delle Asl. Ormai la sanità ha più acronimi che servizi"

“Sulla sanità guerra tra poveri con tagli mascherati, ora sta agli amministratori decidere”

di Redazione | 4 min

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Il sindaco di Lagosanto Cristian Bertarelli

Il sindaco di Lagosanto Cristian Bertarelli

“Siamo ad affrontare l’ennesima guerra fra poveri nel contesto della sanità ancora una volta devastata dai soliti concetti di sostenibilità, efficienza e contenimento dei costi che in realtà non sono altro che evidenti e gravi tagli lineari a discapito dei presidi territoriali che questa volta, però, arrivano a colpire anche il 118, ovvero il servizio di emergenza-urgenza territoriale”. A scrivere è il sindaco di Lagosanto Cristian Bertarelli in merito alla paventata riorganizzazione regionale del servizio di emergenza e urgenza.

Bertarelli parla di “tagli mascherati con l’ennesimo nuovo nome di servizio (con relativo acronimo, per ulteriormente complicare la comprensione ai più) che va ad aggiungersi ai PPI, punti di primo intervento (come quello di Comacchio), agli ambulatori a bassa complessità (ABC) di San Rocco e adesso Comacchio, senza dimenticare il drastico depotenziamento, che prende il nuovo acronimo di CAU: ormai la sanità ha più acronimi che servizi, ma questa non è una novità. Non è una novità per tutti i cittadini della provincia di Ferrara, cittadini ogni giorno occupati a rincorrere le liste d’attesa da Cento ad Argenta, passando poi per Cona, Delta e giungere infine al privato”.

Il primo cittadino laghese parla di guerra tra poveri “perché non esiste un pronto soccorso, della nostra provincia o regione, cui questa conversione porterà benefici. L’unico beneficiario sarà il bilancio della AUSL e anche un po’ quello regionale, grazie ai risparmi che genereranno questi tagli ma che inversamente, come ormai da più di un decennio, impattano direttamente sulle tasche delle famiglie, le stesse dalle quali si vuole allontanare quello il servizio dei pronti soccorso territoriali”.

“Ogni bilancio approvato con ‘responsabilità’ in CTSS (la conferenza territoriale socio-sanitaria, ndr) ha reso sempre più debole il confronto tra le amministrazioni e parti sociali, con l’AUSL e la sua direttrice generale che oggi vede l’ennesima piega prendere forma, a cui si vuole porre rimedio con raccolte firme, già viste e sparite ai tempi della soppressione del punto nascite del Delta”, continua Bertarelli, “quando invece la responsabilità generale deve portare nella sede istituzionale delle CTSS, il veto stoico di tutti gli amministratori di qualsiasi corrente politica sull’approvazione del bilancio delle singole AUSL, al fine di concludere un ventennio di politica sanitaria di tagli e riportare definitivamente il confronto ai tavoli davanti a tutti i sindaci, perché quando l’impegno disatteso di assumere e nominare primari, si trasforma in continue nomine di dirigenti, con stipendi di tutto rispetto, e premi di produzione alle direzioni generali, tutto si sta facendo fuorché avvicinare veramente la sanità alle necessità delle comunità, ormai forse il maggior turismo interno alla provincia che stiamo sviluppando”.

“Appare folle che dal 2019 un unico amministratore, abbia bocciato tutti i bilanci della AUSL metodicamente, ma oggi forse la follia assomiglia più a lungimiranza, o a consapevolezza di ciò che stava accadendo, non solo al Delta, ma forse anche a Cento, Cona, Argenta, Comacchio: una visione non di interesse personale, ma territoriale, dove l’unica ragione di coscienza della mancata approvazione del bilancio erano le parole e i disagi dei propri cittadini, costretti a rincorrere liste d’attesa chiuse, o aperte forse con il contagocce, utili a preparare nuovi tagli sulle strutture i cui numeri di accessi risulteranno minimi”, prosegue Bertarelli sicuro che basterebbe “un salto in farmacia, al Cup, e questi dati dimostreranno quanto di vero c’è nelle mie parole, che ho rappresentato continuamente dal 2019, sulla necessità di assunzioni, di strumentazioni, di nomine di primariati, pediatri negli ospedali, cadute metodicamente nel vuoto di conferenze territoriali privatizzate e raccontate a percezione dalla stampa”.

“Oggi”, conclude amaramente il sindaco di Lagosanto, “ne avete i risultati fra le mani, e sta a tutti gli amministratori decidere. Non è il nostro o il vostro ospedale: nessun ospedale può essere colpito da ulteriori tagli. Solo insieme possiamo ottenere risultati, se necessario assumendoci la responsabilità, che davanti a mancanza di garanzie o nella volontà di continuare nell’efficientamento da PS a CAU, i bilanci delle AUSL saranno bocciati, non solo in provincia di Ferrara, ma in tutta la regione. Ringrazio infinitamente europarlamentari, consiglieri regionali e provinciali di tutte le appartenenze politiche per il loro impegno nelle sedi istituzionali a tutela del diritto di accesso alle cure, ma questa volta, e pubblicamente, saranno le conferenze territoriali a decidere, a responsabilità di ogni membro, il futuro dei nostri presidi sanitari”.

“La sanità”, conclude Bertarelli nell’appello ai suoi omologhi alla guida dei Comuni, “è un diritto, riprendiamocelo”.

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