“Ero stato di recente in città, lo scorso febbraio al Teatro Comunale, con lo spettacolo Il duce delinquente insieme a Moni Ovadia. Fresco di incanto per Ferrara, ho voluto tornarci insieme ai miei figli, che ci erano stati solo una volta, per il festival di Internazionale, e a mia moglie, con cui ero stato da fidanzato”.
Così Aldo Cazzullo, giornalista, conduttore televisivo e scrittore, che prima del ponte festivo ha fatto tappa in città per visitare la mostra Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa a Palazzo dei Diamanti, addentrandosi anche nelle meraviglie presenti al Museo della Cattedrale, Museo Schifanoia e al Castello Estense.
“Ferrara – aggiunge Aldo Cazzullo – è veramente uno dei posti più belli d’Italia, quindi del mondo, ed è stata ed è una capitale. Lo si capisce subito: ha un’identità fortissima, un dialetto che non è uguale a quello delle altre città emiliane, una cucina molto particolare, uno stile tutto suo. Il Rinascimento nasce a Firenze e nasce qui”.
Cazzullo è rimasto particolarmente colpito dalla Madonna della Melagrana di Jacopo della Quercia presente al Museo della Cattedrale, “una statua già quasi rinascimentale”, sottolinea il giornalista del Corriere della Sera e autore del libro Mussolini il capobanda, e “dalle ante dell’organo del duomo di Ferrara di quello straordinario e originalissimo artista che è Cosmè Tura”, come dell’officina ferrarese, “scuola diversa da tutte le altre, con qualcosa di veneziano nei colori e di toscano nell’uso della prospettiva, ma assolutamente innovativa”.
Il percorso di riscoperta nella città è proseguito nel “mistero di Schifanoia, profondamente affascinante – dice Cazzullo -. Il Salone dei mesi è un incanto: vi è rappresentato il lavoro secolare dell’uomo, con il contadino padano, i cavalli che trebbiano il grano, la raccolta dell’uva. Un luogo magnifico che dà l’idea dei cicli della natura e dell’uomo, della cura e del gusto del lavoro ben fatto, sia del contadino sia dell’artista che lo ritrae; questa è identità italiana”.
Infine, la gita con la famiglia è proseguita prima a Palazzo dei Diamanti, “nucleo di propulsione culturale in cui ho visto mostre bellissime in passato e in cui ora ho ammirato Rinascimento a Ferrara” curata da Vittorio Sgarbi e da Michele Danieli, e infine, prima di lasciare Ferrara alla volta di Parma, il Castello Estense.
L’esposizione ai Diamanti, che ha già superato i 25.500 visitatori, sarà visitabile anche a Pasqua, in via straordinaria dalle 10 fino alle 23.30 (biglietteria aperta fino alle 22.30) e il Lunedì dell’Angelo dalle 10 alle 20.
Diverse sono le visite guidate in programma, tra cui domenica anche alle ore 21 (maggiori informazioni sul sito www.palazzodiamanti.it). Da domenica 9 aprile (giorno di Pasqua) a domenica 16 aprile i musei comunali rimangono aperti in via eccezionale, senza giorni di chiusura. Il Castello Estense ospita la mostra “La realtà del sogno” di Carlo Guarienti e le opere del IX Premio Fondazione Vaf con i lavori dei grandi talenti dell’arte contemporanea under 40.
Ultimissimi giorni, nella sala degli Stemmi, per ammirare l’esposizione “Malgorzata Mirga-Tas Da Schifanoia: re-incantare il mondo” (fino al 10 aprile, lunedì di Pasquetta). Aperti anche il museo Schifanoia e il Civico Lapidario, il museo della Cattedrale e la Casa di Ludovico Ariosto. Per info e prenotazioni: https://prenotazionemusei.comune.fe.it/.
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