Economia e Lavoro
29 Marzo 2023
Cna lancia un nuovo traguardo per il territorio per una nuova tipologia di turismo in continua crescita

Ferrara per guardare al futuro aderisca al Mab Unesco del Po Grande

di Redazione | 4 min

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Un nuovo traguardo per Ferrara e il suo territorio: lo ha delineato Cna nel corso del convegno “Po Grande e Mab Unesco: un’opportunità turistica per il nostro territorio”. Nel corso del convegno, il presidente Davide Bellotti ha proposto che Ferrara e i Comuni della destra Po aderiscano al Mab Unesco del Po Grande il progetto che è parte del più grande “Man and the Biosphere programme” e che riunisce “isole, golene, boschi, lidi e borghi” che gravitano intorno al grande fiume.

Perché Ferrara e gli altri comuni trarranno vantaggio dall’adesione al Mab Po Grande? “E’ un modo di connettere il territorio ferrarese a tutto il sistema del Po rappresentato dalla Riserva Mab – spiega il presidente Cna – la quale attualmente comprende 85 Comuni tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ma non include alcun Comune della provincia di Ferrara. Aderendo avremmo l’occasione di rivolgerci a una nuova tipologia di turismo in continua crescita che si sta affermando e che coinvolge i mercati esteri”.

Nel proprio intervento il presidente di Cna Ferrara Turismo e Commercio, Dario Guidi, ha illustrato le numerose opportunità che si collegano al Po. E tra queste gli ingenti investimenti che prevedibilmente arriveranno sul territorio.

“Inserirsi nell’area Mab Unesco del Po grande può essere una grande opportunità, non solo per la promozione turistica e ambientale, ma anche per innescare nelle aree interessate dei processi di sviluppo sostenibile” ha spiegato Alessandro Bratti, segretario generale dell’autorità di Bacino del Po.

“Quindi, nuovi percorsi imprenditoriali, ma anche una gestione sostenibile delle risorse idriche, per contrastare la siccità e mettere in sicurezza il territorio. Occorre pensare che tutti i Mab che insistono sul fiume Po formino un cluster unico per attrarre turisti e visitatori”.

“Il territorio del Po – ha spiegato Patrizio Bianchi, titolare della cattedra Unesco “Education Growth and Equality” di Unife – si caratterizza oggi come un’area a basso sviluppo in un territorio, il Nord Italia, dalla grande vitalità economica. Per rilanciare questo territorio dobbiamo pensare a investimenti di natura ambientale e turistica, ma anche a collocare in questi area nuove modalità di organizzazione del lavoro e dell’impresa”.

“La Regione Emilia-Romagna sta dialogando insieme ai territori per costruire percorsi di valorizzazione all’insegna della sostenibilità – afferma Barbari Lori, assessore Parchi e Riserve della Biosfera Unesco della Regione Emilia-Romagna – pensiamo che oggi più che mai le riserve Mab possono essere una grande occasione dove le imprese possono trovare grandi soddisfazioni sia nello sviluppo turistico sia nelle dimensioni culturali ed enogastronomiche. In un contesto unitario l’ampliamento del Mab Po Grande è sicuramente condivisibile”.

“Il 9 giugno del 2015, da sindaco di Mesola, ero presente, a Parigi, all’ufficializzazione del Mab Unesco del Delta del Po – ha detto il presidente della Provincia Gianni Padovani -. Ora siamo chiamati a una nuova sfida: far sì la nostra provincia continui a meritare di restare nell’élite dei siti nel mondo. Dobbiamo tutelare il territorio, ma il nostro impegno deve comprendere una parallela valorizzazione e promozione ambientale, turistica ed economica”.

“Da operatore del settore mi trovo soddisfatto dei nuovi approcci al tema fluviale e di sviluppo del territorio che si stanno cercando – spiega Georg Sobbe, titolare del Battello Fluviale la Nena – è però molto importante continuare a lavorarci con attenzione e impegno, le condizioni ottimali sono ancora da raggiungere”.

“E’ chiaro che serve uno sforzo comune di progettazione territoriale e un approccio olistico ai problemi – ha aggiunto il presidente del consorzio di bonifica Pianura di Ferrara Stefano Calderoni -; la progettazione di infrastrutture finalizzate a ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche (per esempio gli invasi) va collegata a manufatti in grado di migliorare la vivibilità e l’impatto turistico dei territori e della rete fluviale: per esempio, piste ciclabili e altre opere a scopo turistico”.

Positiva la reazione del Comune di Ferrara alla proposta di Cna: “Abbiamo in corso diversi progetti che mirano a promuovere il nostro territorio – afferma Matteo Fornasini, assessore al Turismo del Comune di Ferrara – insieme agli imprenditori e alle imprenditrici e alle associazioni di categoria ci stiamo impegnando su diversi fronti nel renderlo sempre più attrattivo per il turismo”.

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