Salute
29 Marzo 2023
Venerdì 31 marzo dalle ore 10 alle 17 presso la sala convegni della Cna

Tumore dello stomaco, un convegno a Ferrara per fare luce su diagnosi, cura e bisogni dei pazienti

di Redazione | 5 min

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La sede della Cna Ferrara in via Caldirolo

Tumori dello stomaco: dal percorso di diagnosi, alla cura, ai bisogni dei pazienti” è il titolo del convegno promosso dalle aziende sanitarie ferraresi attraverso il Sifa – Servizio interaziendale Formazione e Aggiornamento e in collaborazione con l’associazione “Vivere senza stomaco si può”, che si terrà venerdì 31 marzo dalle ore 10 alle 17 presso la sala convegni della Cna, in via Caldirolo 84 a Ferrara.

L’evento accreditato Ecm, coordinato dal responsabile scientifico Antonio Frassoldati, direttore Oncologia Clinica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, è rivolto a tutti i professionisti delle Aziende Sanitarie ferraresi ed è aperto anche ai cittadini interessati.

Il cancro dello stomaco è la quinta neoplasia più comune nell’uomo e l’ottava nella donna, e rappresenta complessivamente la quinta causa di decesso per tumore. L’incidenza appare in lieve aumento, da 12.000 a 14.500 nuovi casi in Italia, dove con una diagnosi di carcinoma gastrico vivono oggi più di 82.000 persone, con una sopravvivenza a 5 anni del 32%. Dal 2015 al 2020 si è assistito ad un calo del numero di decessi di circa l’8%, grazie alle nuove cure di chemioterapie e immunoterapie, mentre la diagnosi precoce resta un aspetto critico da affrontare.

“Il titolo del convegno indica bene lo spirito dell’incontro che affronta, con l’aiuto di esperti di livello internazionale ed in una logica di integrazione multidisciplinare e multiprofessionale, i diversi aspetti della diagnosi, del trattamento e delle terapie di supporto e di riabilitazione di questa malattia, anche dal punto di vista dei pazienti, i cui bisogni sono spesso sottovalutati e non adeguatamente presidiati” spiega il professor Frassoldati.

“Tutte queste ragioni ci hanno portato, in collaborazione con l’associazione “Vivere senza stomaco si può”, ad organizzare una giornata di aggiornamento e studio sul tumore dello stomaco – prosegue il professor Frassoldati -. Il convegno vuole anche rappresentare il punto di partenza di un progetto che intende sviluppare nella nostra provincia di Ferrara, nella quale vengono diagnosticati circa 100 nuovi casi ogni anno, un percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato ai pazienti con tumore gastrico, in grado di offrire una completa presa in carico del paziente ed una guida nelle fasi di diagnosi, terapia, supporto e riabilitazione, integrate fra ospedale e territorio”.

“Sono contenta che a Ferrara si approfondisca una tematica così specifica. Purtroppo i pazienti con tumore gastrico, con mortalità altissima, sono spesso invisibili” dichiara Claudia Santangelo, presidente dell’associazione “Vivere senza Stomaco si può” che aggiunge: “Questo primo momento di formazione intende proprio creare e migliorare il percorso di cura del paziente con tumore alla stomaco sin dalla diagnosi, mettendo insieme diverse professionalità, sia interne all’ospedale sia sul territorio, creando così quella indispensabile sinergia che deve esserci tra l’unità multidisciplinare e il territorio. Ringrazio la direttrice generale Monica Calamai per aver reso possibile questo importante evento”.

Quadro epidemiologico. Il tumore dello stomaco rappresenta una neoplasia in cui sono stati riportati recentemente importanti innovazioni, in particolare in campo terapeutico, sia nelle forme operabili che in quelle avanzate. Questo tumore colpisce ogni anno in Italia circa 15.000 persone, più frequentemente uomini, e oltre 82.000 persone sono vive dopo una diagnosi precedente di neoplasia gastrica. La riduzione della incidenza e l’aumento della diagnosi precoce rimangono obiettivi fondamentali, in grado di modificare ancor più significativamente le prospettive in questa malattia, anche se non esiste ancora per questo tumore un programma di screening organizzato.

Abitudini alimentari e sani stili di vita certamente possono ridurre la probabilità di ammalarsi, così come un precoce riconoscimento ed un adeguato trattamento delle infezioni da Helicobacter Pylori, che è stato riconosciuto come una possibile causa della malattia.

Ma grande attenzione deve oggi essere posto anche al rischio familiare, che si è dimostrato essere particolarmente alto in presenza di particolari alterazioni di alcuni dei geni del nostro patrimonio, soprattutto quelle che interessano Cdh1 o i geni coinvolti nei meccanismi di riparazione del Dna. Le conoscenze biologiche della malattia ci permettono oggi di classificare in modo molto più articolato i tumori gastrici, sapendo che ciascun sottotipo può avere comportamenti specifici e indicazioni a diversi percorsi di trattamento.

Anche in questo campo, come per altri tumori, le indagini moderne di biologia molecolare e di ricerca di particolari caratteristiche del tumore consentono di ipotizzare approcci personalizzati alla malattia.

Sul versante del trattamento, sia a livello endoscopico ed ancor più a livello chirurgico, le tecniche si sono evolute e permettono frequentemente di evitare interventi eccessivamente demolitivi. Ma soprattutto l’integrazione dei trattamenti chirurgici ed oncologici ha permesso di ottenere significativi miglioramenti, con l’inserimento della chemioterapia perioperatoria (somministrata prima e dopo l’intervento) nella strategia di gestione delle malattie ancora localizzate.

L’approccio multidisciplinare si è rivelato, anche per questo tumore, capace di fare la differenza. Un approccio che deve coinvolgere anche altre figure professionali, il nutrizionista in particolare. La prevalenza di malnutrizione riguarda infatti il 65-85% dei pazienti con tumore gastrico, con possibili conseguenze sulla capacità di reazione del sistema immunitario, sul tempo di guarigione delle ferite chirurgiche, sul grado di tossicità̀ dei farmaci antineoplastici, sul rischio di infezioni, sui tempi di ospedalizzazione e complessivamente sulla qualità̀ di vita dei pazienti. Allo stesso modo la sarcopenia, cioè la progressiva e generalizzata perdita di massa e forza muscolare, può aumentare il rischio di disabilità fisica e di complicanze, e ancora una volta peggiorare la qualità̀ di vita dei pazienti. Le possibili alterazioni scheletriche sono ugualmente importanti nei pazienti sottoposti a resezione gastrica, eventualmente accentuate dagli effetti della chemioterapia o, nelle donne, di una menopausa indotta dalle terapie farmacologiche.

Nel campo della malattia avanzata infine, vi è oggi la possibilità di trattamenti personalizzati in rapporto alle caratteristiche del tumore, in particolare attraverso l’impiego di farmaci attivi sul sistema di difesa immunitario. Circa il 40-50% dei pazienti sono adatti a queste terapie, che hanno dimostrato di poter ottenere significativi miglioramenti nel controllo della malattia.

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