Attualità
28 Marzo 2023
Gli alunni hanno incontrato lunedì il pubblico ministero di Forlì Laura Brunelli e il giudice di Ferrara Costanza Perri nell’ambito di un progetto per approfondire il tema della legalità organizzato dall'Anm e dal provveditorato regionale

Gli studenti dell’Einaudi a lezione di legalità

di Redazione | 2 min

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Gli alunni della 2A, 2Q e 2S del liceo Einaudi hanno incontrato lunedì il pubblico ministero di Forlì Laura Brunelli e il giudice di Ferrara Costanza Perri nell’ambito di un progetto per approfondire il tema della legalità a scuola nel corso di un’iniziativa promossa dal ministero dell’Istruzione e organizzata congiuntamente dall’Associazione Nazionale Magistrati e l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emiliia-Romagna.

L’incontro, di carattere formativo e organizzato con scopo di approfondire la “legalità e ai valori della giustizia allo scopo di promuovere il pieno sviluppo della persona e i diritti di cittadinanza”, si è soffermato principalmente sulle conseguenze giuridiche degli illeciti che più recentemente coinvolgono minori, studenti e scuole.

La lettura proposta è stata quindi volta ad impedire che dinamiche note nelle aule di tribunale possano trasferirsi anche nelle aule scolastiche. Un’operazione convincente visto che le relatrici si sono staccate da un’analisi teorica ridotta alla lettura dei reati del codice penale, privilegiando l’esposizione di casi realmente accaduti e le conseguenti sanzioni inflitte dai giudici.

Come evidenziato da Costanza Perri, i comportamenti oggetto della discussione rilevano sia in campo civilistico che penalistico e, in quest’ultimo caso i ragazzi, già al compimento dei 14 anni sono  ritenuti responsabili. Pertanto, ricorda la giudice, “bisogna prestare attenzione al proprio agire”.

Entrando nel merito dell’incontro, il pubblico ministero Brunelli ha illustrato una panoramica di comportamenti che sfociano in illeciti, come il bullismo, il cyberbullismo, la detenzione di armi (anche piccoli coltelli), le minacce, le lesioni, le violenze di gruppo, la detenzione e cessione di droga e la violenza sessuale.

Un momento di riflessione che ha reso evidente che un’efficace misura preventiva dei comportamenti devianti si può compiere  attraverso l’educazione alla legalità per responsabilizzare il “giovane cittadino” e renderlo  consapevole  del proprio agire, ma anche attraverso la  collaborazione tra Istituzioni.

In ultimo, le alunne della 4S non si sono fatte sfuggire l’occasione della presenza a scuola di “veri” magistrati per riproporre la simulazione di un processo penale, messo in scena il mese scorso. Questa volta, a differenza dell’esito della simulazione, l’’imputata’ è stata assolta.

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