
“Al sindaco suggerisco di porre la massima attenzione al tema delle associazioni che ha ‘sfrattato’ per evitare di innescare il conflitto, che esplode dove si fa precipitare l’emergenza, senza dialogare, persi in sterili contrapposizioni elettorali ed ideologiche, dove non si cercano mediazioni e soluzioni temporanee per chi finisce in strada.” È quanto dichiara il segretario del Pd ferrarese Alessandro Talmelli, che afferma come i dem cittadini siano pronti ad ospitare le associazioni “sfrattate” all’interno dei loro spazi.
“In un periodo in cui servirebbe scrivere un patto sociale insieme al mondo del terzo settore e di tutto l’associazionismo in cui a fronte di un vero sostegno si possano definire insieme specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare esigenze comuni pubblico-private, nella logica della co-progettazione, l’Amministrazione leghista decide di rivedere le assegnazioni delle sedi delle associazioni di volontariato, culturali, sociali”, chiosa Talmelli.
Possibile che la giunta di Ferrara non capisca come nel corso di questi ultimi anni, specie nel post pandemia, un ruolo decisivo per curare e attenuare le ferite della nostra comunità, è stato giocato proprio dal Terzo settore, ovvero da quell’insieme di enti e organizzazioni che si pone uno scopo socialmente meritorio e opera in settori come quelli di salute, assistenza, mense dei poveri, riduzione dello spreco, formazione permanente, parità di genere, cultura, sport, cooperazione internazionale attraverso modalità organizzative sempre nuove che oggi includono tra le molteplici forme organizzative le fondazioni comunità, le cooperative di comunità e le cooperative sociali?” Chiede il segretario dem.
“Gli enti di Terzo settore non sono soltanto la risposta più prossima e celere ai bisogni emergenti della società, ma – nel loro operare attraverso il tempo e le energie donate da dipendenti e volontari – alimentano e costruiscono quel capitale sociale che è prerequisito fondamentale per lo sviluppo economico e sociale. La complementarietà tra lavoro del Terzo settore e dinamiche sociali e produttive italiane può essere verificata da molteplici esempi. Per farne solo uno, la ricca e variegata schiera di organizzazioni volontarie che si propongono di valorizzare attrattori culturali e paesaggistici dei diversi territori producono un beneficio indiretto per tutto il settore produttivo (turistico, agroalimentare, della ristorazione, alberghiero, dei trasporti) i cui profitti dipendono dall’attrattività del territorio stesso. Le parole chiave per lo sviluppo futuro del settore e per la creazione di una partnership creativa con le istituzioni e con le imprese profit sono generatività, impatto, ibridazione e co-progettazione”, continua Talmelli, affermando poi come “gli enti di Terzo settore non vanno visti solamente come potenziali vincitori di bandi costruiti dalla pubblica amministrazione ma per le loro competenze, conoscenza dei problemi del territorio e sensibilità sociale possono concorrere con l’amministrazione alla definizione delle politiche sociali. Next Generation Eu riconosce questo valore e destina 11,17 miliardi a infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore. A Ferrara si sarebbe potuto investire meglio e molto di più sostenendo con incentivi l’innovazione sociale e la costruzione di reti e partenariati che moltiplicano capacità e qualità d’intervento del Terzo settore. Si deve puntare con lucidità ed efficacia su realtà che sono una grande risorsa per la nostra città”.
Per questo motivo, conclude Talmelli “il Partito Democratico di Ferrara apre le porte dei propri circoli a tutte le associazioni che temporaneamente si trovano senza un luogo dove poter riunirsi, incontrarsi e fare attività sociale: i nostri segretari di circolo saranno lieti di poter accogliervi perché si conoscono le problematiche che quotidianamente vivono per poter continuare ad erogare i propri servizi”, perché “insieme potremo scrivere il nuovo patto sociale con il Terzo settore di Ferrara”
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