Spettacoli
25 Marzo 2023
Lunedì 27 marzo al Teatro Comunale il duo torna in città dopo 16 anni per eseguire un programma di quattro pezzi dalla scrittura tardo romantica

Il violino di Nikolaj Znaider con il pianoforte di Robert Kulek a Ferrara Musica

di Redazione | 3 min

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Due interpreti d’eccezione per un programma di grande originalità e interesse. Il penultimo concerto della stagione di Ferrara Musica 2022 2023 – lunedì 27 marzo, ore 20.30 al Teatro Comunale di Ferrara – propone un viaggio tra l’ispirazione shakespeariana di Korngold, la sapienza compositiva di Brahms, la scrittura aforistica di Webern e il pathos beethoveniano.

Ne saranno protagonisti Nikolaj Szeps-Znaider e Robert Kulek, che tornano in duo a Ferrara Musica dopo 16 anni.

Znaider, che come solista al violino e direttore della Chamber Orchestra of Europe è stato già ospite della stagione di Ferrara Musica nel 2018 – è danese, di origini polacco-israeliane, solista dell’archetto riconosciuto tra i migliori al mondo. Kulek è un pianista americano di origini lettoni, dotato di tecnica potente, grande versatilità di repertorio e sensibilità musicale.

Il programma si apre con quattro pezzi dalla scrittura tardo romantica, tratti dalle musiche di scena di Molto rumore per nulla che Erich Wolfgang Korngold ‒ uno dei più talentuosi compositori austriaci di primo Novecento, autore poi di numerose colonne sonore ‒ compose fra il 1918 e il 1919 per il Burgtheater di Vienna.

Si prosegue con un grande brano romantico, la Sonata op. 100 di Johannes Brahms, seconda delle tre composte da Brahms; trae ispirazione nella vocalità da camera e, come le altre due sonate riflette quel senso di affettuosa intimità che caratterizza tutte le sue composizioni cameristiche. La più breve del gruppo di tre composte da Brahms, è anche considerata la più difficile. Abbozzata nel 1883 durante un soggiorno a Wiesbaden, viene ripresa e completata nel 1886, quando Brahms trascorre un periodo di vacanza in Svizzera.

Si torna nel Novecento con i Quattro Pezzi per violino e pianoforte op. 7 di Anton Weber, considerati degli aforismi musicali per la concentrazione ed essenzialità della loro esposizione. In essi il fattore temporale acquista una rilevanza fondamentale in quanto il tempo stesso sembra condizionato da momenti di stasi assoluta e momenti di grande incisività ritmica e melodica nello spazio di pochi attimi.

In chiusura sarà eseguita la Sonata per violino e pianoforte op. 96 di Beethoven, che si caratterizza per l’intensità e il maturo equilibrio dello stile compositivo, nonché per l’eterea bellezza e l’alto lirismo. Iniziata nel 1810 e interrotta dopo il primo movimento, venne completata a dicembre del 1812, giusto in tempo per essere eseguita il 20 di quello stesso mese dall’arciduca Rodolfo d’Austria, mecenate e allievo di Beethoven, dedicatario dell’opera, e dal celebre violinista francese Pierre Rode. Ultima delle composizioni di Beethoven per violino e pianoforte, assieme alla Sonata “a Kreutzer” presenta una scrittura finalizzata alla valorizzazione di entrambi gli strumenti, considerati come unico insieme le cui melodie esaltano sia il dialogo che i contrasti.

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