Macachi, la Cassazione rigetta il ricorso sul sequestro
La Cassazione ha rigettato il ricorso della procura di Ferrara per il sequestro dei macachi che erano stati utilizzato dall'Università di Ferrara per sperimentazioni scientifiche
La Cassazione ha rigettato il ricorso della procura di Ferrara per il sequestro dei macachi che erano stati utilizzato dall'Università di Ferrara per sperimentazioni scientifiche
Mitra puntati in fronte, privati di acqua e medicine, derisi, perquisiti come criminali. "Non contava nulla che fossi un senatore della Repubblica". Queste le parole di Marco Croatti del Movimento 5 Stelle, rievocando le ore drammatiche dell'abbordaggio da parte dell'Idf durante la missione della Global Sumud Flotilla
I carabinieri lo avevano fermato durante un controllo stradale, mentre era alla guida della propria automobile, e - insospettiti dalle pupille dilatate, come segnale di un possibile uso di droghe - gli avevano ritirato la patente e lo avevano denunciato per guida dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti. Ieri (21 ottobre) mattina però il gup del tribunale di Ferrara lo ha assolto
Un servizio di presidio del territorio della Polizia Locale Terre Estensi sulla tangenziale ovest di Ferrara, un'automobile che passa sotto l'occhio del 'TargaSystem' e l'allerta che scatta. Quello che doveva essere un normale controllo di routine, si è invece tramutato in una denuncia a piede libero per appropriazione indebita per il conducente
In commissione consiliare celebrato il 58° anniversario di Avis Ferrara: raccolta in aumento del 2,5% nel 2024, quasi 6mila donatori solo nel comune e un risparmio regionale di 3 milioni di euro grazie al dono volontario del sangue
Se da una parte il vicesindaco Nicola Lodi si difende cercando di smontare dalla sua pagina Facebook quella che considera come una “nuova ricostruzione” dei fatti sulla vicenda Arquà fornita dall’avvocato difensore Fabio Anselmo, descritto come “amico del Pd” e, a suo dire, “prossimo candidato del centrosinistra”, dall’altra è lo stesso Anselmo a precisare alcuni “punti fermi” della nota vicenda sulle lettere minatorie della consigliera Rossella Arquà indirizzate al vicesindaco, dimissioni e contenzioso col Comune compresi.
Quelli enunciati da Anselmo sarebbero “fatti e non candidature estemporanee e improbabili”. In primo luogo il legale precisa che “la consigliera Rossella Arquà ha fin dall’inizio ammesso le proprie responsabilità riguardo le lettere anonime pervenute alla sede della Lega di Ferrara contestando tuttavia ogni responsabilità in ordine a quelle che sarebbero state recapitate a mezzo posta in luoghi diversi e contenenti proiettili, lettere queste ultime, per le quali “la Arquà è stata archiviata come ben sa la persona offesa”.
In quanto alle lettere destinate alla sede della Lega di Ferrara “la signora Rossella Arquà ha fin da subito contestato la concreta efficacia intimidatoria nei confronti del signor Nicola Lodi”, di tutte le lettere, e “ogni rilievo e critica sulle risultanze delle indagini è stata da tempo formalizzata in precise memorie e non ritengo opportuno in questa sede soffermarmici”.
Poi Anselmo passa al capitolo delle dimissioni della consigliera Rossella Arquà, fatte firmare, com’è noto, in corsa sopra i cassonetti dell’immondizia, per strada, dal presidente del consiglio comunale Lorenzo Poltronieri, dimissioni che il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del Tar, ha cancellato accogliendo il ricorso presentato dalla consigliera contro la delibera del Comune di Ferrara che accoglieva le sue dimissioni e confermava la surroga di Stefano Franchini al suo posto. L’Arquà, spiega Anselmo, “è stata indotta a rassegnare le dimissioni da consigliera comunale in circostanze del tutto incongrue ed incompatibili con la piena consapevolezza che la legge esige per il regolare compimento di un atto così grave e definitivo”. Quindi “nonostante la strenua difesa del Comune di Ferrara, la signora Rossella Arquà è tornata a sedere a pieno titolo sui banchi del consiglio comunale di Ferrara. Il Comune di Ferrara è stato altresì condannato dal Consiglio di Stato a rifonderle le spese liquidate dai Giudici”.
“Questi sono i fatti – conclude Anselmo – se ne faccia una ragione il signor Nicola Lodi. Fatti e non candidature estemporanee ed improbabili. A meno che non sia lui stesso a pensare di volermi tra le file del suo partito, magari seduto affianco proprio alla consigliera Arquà. Scherzi a parte questi sono i fatti e, come si dice a Roma, ‘le chiacchere stanno a zero'”.
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