Fox Bompani, la società respinge la richieste di ripresa delle relazioni con la Fiom
Oggi presidio-dibattito con l'assessore regionale Colla davanti allo stabilimento. L'amministratore Vento invia una pec al sindacato in cui accusa anche la Regione: "Nostre azioni di rilancio strumentalizzate e contrastate"

L’amministratore unico Enrico Vento
Ostellato-Fiscaglia. Nonostante qualche piccolo passo in avanti, le distanze tra la proprietà della Fox Bompani e le rappresentanze sindacali, alla vigilia del presidio-dibattito di oggi davanti allo stabilimento con l’assessore regionale Vincenzo Colla, sembrano volersi mantenere distanti. Lo rappresenta chiaramente la risposta dell’amministratore unico Enrico Vento alla richiesta della Fiom-Cgil di Ferrara di riprendere le relazioni industriali. Praticamente un ‘niet’ che chiama in causa addirittura una “aggressione verbale” a una rappresentante della società durante una riunione risalente al 9 febbraio scorso, ma soprattutto accusa il sindacato di aver fatto disinformazione e strumentalizzato la vicenda, arrivando a considerare anche la Regione Emilia-Romagna responsabile di un’azione di contrasto alle iniziative dell’azienda che avrebbe di fatto portato al fermo fermo produttivo, alla Cigs e alla mancata o ritardata corresponsione di parte degli stipendi.
La risposta di Vento alla richiesta della Fiom è lunga e articolata e parte da un evento ormai datato: “Il giorno 9 febbraio di quest’anno – riferisce l’amministratore unico – al termine di un civile confronto fra società, Rsu e Fiom, il funzionario della segreteria provinciale della Fiom di Ferrara ha aggredito verbalmente la rappresentante della società, dichiarando, fra le altre cose, “io a lei non la riconosco”. La società non ha voluto strumentalizzare quanto accaduto per non gettare benzina su una situazione già molto incendiaria, ma ha chiesto alla segreteria provinciale della Fiom Cgil di Ferrara di prendere posizione su questo episodio, purtroppo non l’unico in questi anni. Lo ha fatto con una Pec inviata il 7 marzo”.
A fronte della risposta e delle richieste della Fiom di riprendere le relazioni industriali la società, nella persona dello stesso Enrico Vento, ha inviato in settimana la seguente lettera che riportiamo.
“La società non ha ritenuto che la risposta della Fiom alla nostra Pec del 7 marzo u.s. costituisse il giusto presupposto alla ripresa di normali relazioni industriali, che lo spirito della nostra missiva pur auspicava. Liquidare quanto avvenuto (alla presenza di diverse persone) durante la riunione del 9 febbraio u.s. come non corrispondente alla realtà e rinviare a un incontro di persona, non si ritiene sia in linea con lo spirito della nostra comunicazione. Come già affermato in precedenza l’ufficio personale è a disposizione per ogni chiarimento sulla gestione della Cigs e dei conti tecnici, pur convinti di avere operato e di operare nell’interesse dei lavoratori, in questa situazione molto difficile per la nostra società.
Situazione che già in tempi non sospetti era stata evidenziata sui tavoli in cui venivano discusse le vostre rivendicazioni contrattuali e salariali, le quali, se ricordiamo bene, non ritenevano i presupposti economici e finanziari esposti dalla Società rilevanti o corrispondenti alla realtà (una situazione di sofferenza dei margini e della liquidità che è stata più volte esposta a partire dall’estate 2020). Questo a prescindere da ogni ulteriore considerazione contrattuale o legale.
Notiamo invece, sulla base delle notizie che ci sono indirettamente giunte riguardo all’iniziativa del 20 marzo p.v. (il dibattito pubblico “Salvare la Fox Bompani”, ndr], che la Fiom Cgil ha preso coscienza, unitamente alle istituzioni, della situazione di crisi nel frattempo esplosa e della necessità di porvi rimedio nell’interesse e per il benessere dei lavoratori e del territorio.
Ne hanno preso coscienza, dicevamo, anche le istituzioni che tuttavia erano già state sollecitate dal sottoscritto (l’amministratore unico della Fox, ndr) più volte in passato a sostenere i progetti di rilancio, ricevendo dall’altra parte disinteresse o addirittura decisioni di segno opposto, quale quella di revocare illegittimamente i contributi “legge 14”. Revoca motivata proprio a seguito della richiesta, avanzata dalla Società, al Fondo di Salvaguardia Imprese di entrata nel capitale. Ciò facendo la Regione Emilia-Romagna ha negato in modo plateale ogni sostegno all’iniziativa presso il Ministero e Invitalia. Anzi, di fatto, ha contrastato in modo inequivocabile l’iniziativa stessa, salvo poi tornare sui propri passi quando oramai era troppo tardi. La richiesta di entrata di un nuovo socio (il Fondo Salvaguardia appunto) era una delle azioni, poste in essere dall’amministratore, dirette a risolvere un temporaneo problema di liquidità. Purtroppo, in assenza di una rapida soluzione, la situazione si è aggravata portando al fermo produttivo, alla Cigs e alla mancata o ritardata corresponsione di parte degli stipendi.
Ribadiamo, nell’interesse della chiarezza delle comunicazioni da voi rivolte alla vostra audience, che l’intervento del Fondo non rientra nella categoria dei contributi, ma di un investimento nel capitale sociale della Società da parte di un Fondo di investimento, che utilizza denaro pubblico per ricevere in cambio quote di partecipazione alla società, con le stesse modalità di un qualsiasi Fondo di private equity. Anzi il Fondo Salvaguardia opera con condizioni molto più stringenti e restrittive rispetto agli operatori privati, in funzione della specificità delle proprie regole costitutive. E sono proprio queste regole a rendere più difficile il completamento dell’operazione in tempi brevi.
Riteniamo, infatti, la disinformazione portata avanti dalla vostra organizzazione in questi mesi, pur a seguito di chiare ed esaustive spiegazioni del sottoscritto in qualità di amministratore della Fox, abbia costituito un ulteriore grave vulnus alle corrette relazioni industriali, portando la Società a decidere di comunicare direttamente con i lavoratori per evitare fraintendimenti o strumentalizzazioni”.