
Nicola Guidetti
Domenica 5 marzo – Ridotto del Teatro “Abbado”, ore 10.30 – la stagione 2022/2023 di Ferrara Musica prosegue con il duo formato dal flautista Nicola Guidetti e dal pianista Massimiliano Damerini, che proporrà un itinerario d’ascolto incentrato sul flauto traverso nella musica da camera del Novecento. Il programma sarà arricchito da due brani per pianoforte, tra cui una composizione dello stesso Damerini. Il concerto si segnala esaurito in prevendita; agli spettatori interessati si consiglia di verificare in biglietteria la mattina stessa del concerto se vi siano alcune rinunce.
Nato a Ferrara, Nicola Guidetti è un flautista specializzato nel repertorio classico e contemporaneo. Si è formato sotto la guida di grandi flautisti come Severino Gazzelloni, Jean-Pierre Rampal, Conrad Klemm e Alain Marion. Ha iniziato presto l’attività concertistica, dedicandosi contemporaneamente all’insegnamento nei conservatori italiani; attualmente è docente al Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara. Il suo lavoro ha contribuito alla riscoperta di alcuni compositori del repertorio classico italiano come Giovanni Battista Martini, Luigi Boccherini, Ferdinando Carulli, Giuseppe Cambini e Bartolomeo Campagnoli. Pianista e compositore, Massimiliano Damerini ha suonato in alcuni dei più importanti teatri e sale da concerto del mondo. Nel 1997 la Süddeutsche Zeitung lo ha definito uno dei tre massimi pianisti italiani della nostra epoca, con Benedetti Michelangeli e Pollini. La critica italiana gli ha conferito il Premio Abbiati 1992 quale concertista dell’anno. La sua esecuzione di Ausklang di Helmut Lachenmann con l’Orchestra Sinfonica della RAI in prima italiana ha ricevuto un altro Premio Abbiati nel 2006. Guidetti e Damerini hanno inciso insieme un Cd per l’etichetta discografica Naxos dedicato alle Sonate per flauto e pianoforte di Haydn.
Il concerto inizia con la Sonata per flauto e pianoforte, scritta nel 1957 da Francis Poulenc per Jean-Pierre Rampal, con cui lo stesso compositore la eseguì per la prima volta in duo. Ironia, arguzia e pathos sono i tratti salienti di un neoclassicismo ben rodato. Syrinx è il titolo dato postumo, nel 1927, al celebre assolo Flùte de Pan, scritto da Claude Debussy nel 1913, brano che insieme all’assolo inserito nel Prélude a l’après-midi d’un faune, ebbe il merito di trasformare il flauto da strumento bucolico a vettore di sensualità e abbandono. La presenza in programma di questa celebre pagina debussiana fa rientrare il concerto nel Focus dedicato da Ferrara Musica a Debussy in occasione del 160° anniversario della nascita. Il programma prosegue con Density 21.5 di Edgard Varèse, composto nel 1936 su richiesta di George Barrère per la “prima” del suo nuovo flauto di platino, al cui peso specifico, 21.5, è intitolato; in questa composizione Varèse riesce a valorizzare l’intera gamma di suoni dello strumento di platino e a esplorarne ogni risorsa. Brano sempre novecentesco, la Suite Paysanne Hongroise di Bartók è l’arrangiamento di nove brani basati sulle Quindici canzoni contadine ungheresi, uno dei migliori esempi di rielaborazione pianistica di melodie etnofoniche. La trascrizione delle Canzoni fu elaborata da Paul Arma, che di Bartók era stato allievo. Completano il programma due pezzi per pianoforte, proposti tra la Poulenc e Debussy. Il primo è il Poème-Nocturne op. 61 (1912), che è emblematico dell’ultimo periodo di Aleksandr Skrjabin ed esprime già quella che sarà la dimensione mistica delle ultime Sonate. Catene di atomi lucenti, di Massimiliano Damerini, trae il titolo da un verso della poetessa Annalisa Cima, cui il brano è dedicato. «Annalisa – annota l’autore – oltre ad essere stata una grande poetessa, fu anche pittrice, e viene anche ricordata come musa di Eugenio Montale. Oltre a questo, in gioventù studiò pianoforte. Mi onorò della sua amicizia, e quando musicai alcune sue liriche ne fu entusiasta. Il brano è una sorta di piccola Sonata in tre movimenti, derivati dalla parte pianistica di quelle liriche per canto e pianoforte, opportunamente arrangiati».
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