Mer 1 Mar 2023 - 1966 visite
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Ragazzina di 12 anni cadde dal tetto della palestra, condanna pecuniaria per l’ex sindaco Paron

Il giudice ha inflitto una sanzione di 2500 euro per lesioni colpose. Cade l’aggravante dell’inosservanza delle norme poste a tutela dei lavoratori

Barbara Paron, ex sindaca di Vigarano Mainarda ed ex presidente della Provincia, è stata condannata a 2500 euro di sanzione pecuniaria per lesioni colpose. Le lesioni sono quelle riportate da una ragazzina di 12 anni il 7 giugno del 2018.

Quel giorno la giovanissima precipitò dal lucernario rotto, posto sul terrazzo della palestra comunale. La minore stava festeggiando la fine delle lezioni con le sue amiche. Avevano organizzato un piccolo picnic sulla terrazza sopra la palestra comunale di Vigarano Mainarda, accessibile da una scala esterna.

Su quella terrazza però c’era un lucernario rotto, che era stato segnalato dalla scuola all’amministrazione comunale mesi prima.

La dodicenne si è appoggiata al lucernario e questo si è aperto, lasciandola così cadere nel vuoto. Per la malcapitata si aprì un varco di circa 4 metri e lei precipitò a terra.

Una caduta rovinosa fortunatamente senza conseguenze gravissime che le procurò comunque la frattura scomposta del naso e la lussazione dello stesso setto nasale.

I medici la dimetteranno con una prognosi di 40 giorni con ricovero urgente e intervento chirurgico.

Per quella tragedia sfiorata il pm Andrea Maggioni aveva chiesto la pena di 10 mesi e la multa di 1500 euro per Paron, per non aver provveduto a mettere in sicurezza il lucernario del terrazzo della palestra comunale, dal quale la minore è precipitata.

La giudice Silvia Marini non ha ritenuto sussistente l’aggravante che prevedeva l’inosservanza delle norme poste a tutela dei lavoratori e ha deciso per una multa di 2500 euro.

Abbastanza soddisfatto” l’avvocato Denis Lovison, “vuoi perché la condanna è inferiore a quanto chiesto dalla procura, vuoi perché è caduta l’aggravante inserita inizialmente nel capo di imputazione”.

Ora il difensore attende le motivazioni della sentenza, attese tra 60 giorni. “Riteniamo di procedere oltre – anticipa Lovison – e puntare a una assoluzione totale perché questa responsabilità “oggettiva” che colpisce i sindaci che sono responsabili di qualsiasi cosa è inesigibile. Si pretende che un sindaco si trasformi in un moderno Diogene che gira con la lanterna dalla mattina alla sera. Ma allora non hanno più tempo per fare i sindaci”.

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