Recensioni
12 Febbraio 2023
L'ultima pubblicazione da 238 pagine di Nico Landi è disponibile online in versione cartacea su Amazon

“Umana Competenza: la professione infermieristica nella salute mentale di comunità”

di Redazione | 3 min

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Di recente pubblicazione e disponibile online in versione cartacea (Amazon, pag. 238, prezzo 12,60: proventi destinati ad un progetto di volontariato sociale nella provincia di Ferrara), “Umana Competenza” traccia non solo il “Senso” della professione infermieristica nei servizi della salute mentale di comunità, ma un quadro in merito agli effetti disgreganti che la malattia psichiatrica grave genera sulla vita degli utenti e delle loro famiglie, con enfasi particolare posta su quelli che debbono rappresentare gli assunti etici imprescindibili per i sistemi di cura di oggi.

Nico Landi, l’autore, ha studiato filosofia (conseguendo la laurea con un percorso ad indirizzo etico-politico), e scienze infermieristiche. Dopo anni di esperienza nei servizi territoriali pubblici volti alla cura della malattia psichiatrica, oggi lavora per la Direzione Infermieristica e Tecnica della AUSL di Ferrara, per la quale si occupa di gestione, sviluppo e crescita delle professioni sanitarie del DAISMDP- Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche.

Così l’autore racconta l’esperienza editoriale di cui è protagonista col pieno supporto di SISISM, la Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, presieduta dal bergamasco Dott Cesare Moro, che ha firmato la presentazione del volume. “In Italia, nei dipartimenti di salute mentale delle Ausl, più del 40% degli operatori sono infermieri, eppure il perimetro professionale di questa insostituibile figura non è delineato con la nettezza che merita. Di fatto, non c’è sufficiente chiarezza rispetto alle attività che questi operatori debbono svolgere in questo settore di assistenza e cura. Umana Competenza si propone di ri-definire gli elementi che debbono per forza caratterizzare il Know How dell’infermiere in salute mentale: la conoscenza dei principi fondanti della Psichiatria di Comunità, le attitudini umane, i saperi in merito alle patologie più invalidanti, le attitudini basiche, le competenze psicoeducative, a matrice cognitivo-comportamentale, per la costruzione di solide alleanze terapeutiche ecc.”.

In realtà, il testo però non riguarda unicamente la professione infermieristica. “No” chiarisce Landi. “E’ uno spunto in generale. L’assunto di partenza è questo: a differenza delle altre malattie, gli stati morbosi più gravi che riguardano la mente, si palesano con i sintomi noti a tutti: deliri, allucinazioni, impossibilità nel controllo delle emozioni ecc., ma anche con effetti trasversali drammatici, come il ritiro sociale, la perdita di ruolo ed identità, per cui gli utenti non riescono a lavorare, a condurre una vita con significati netti ed orizzonti di senso ben in luce, per cui ogni progetto di cura deve essere inteso come vero e proprio progetto di vita, orientato alla gestione della sintomatologia ma anche alla costruzione di una
posizione significativa in ambito sociale. Per questo motivo i professionisti sanitari (tutti, senza alcuna distinzione, infermieri, educatori professionali e tecnici della riabilitazione, debbono acquisire e affinare costantemente le competenze funzionali per mettere in campo percorsi per il reinserimento in comunità di questi utenti, perché questo è l’obiettivo pregnante dei sistemi di cura).

In ultimo, una riflessione rispetto alla percezione sociale relativamente alla malattia mentale: “prima del 1978” sottolinea Landi. “La malattia grave prevedeva un vero e proprio sradicamento del paziente dalla società e la rotta era quella tristissima e inumana dei manicomi. Dopo, il paradigma è stato de dio vuole ribaltato, quindi oggi è l’inclusione sociale l’obiettivo. Ma lo stigma rispetto a tale patologia è ancora ben solido, per cui c’è poca conoscenza, poca consapevolezza e tanta diffidenza rispetto all’intera galassia della psichiatria: il giudizio sommario non è così raro, nei confronti di chi soffre e di chi cura. Rilevo però con soddisfazione che c’è anche un certo livello di motivazione a capire e approfondire, perché in pochi giorni ho ricevuto veramente molti attestati, feedbacks e richieste di confronto rispetto ai contenuti di Umana Competenza”

La chiusura è dedicata all’immagine di copertina. “E’ un’opera d’arte intensa e struggente che raffigura un uomo nudo, inerme e piegato, con un fiore luminoso posto in alto, come segnale di speranza e richiamo alla vita. Un dipinto olio su tela del mio amico Enrico, artista preparato e sensibile, che conosce gli argomenti trattati e che ha arricchito il libro anche con un pensiero diretto, nobile e profondo”.

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