È morta a 73 anni, in una stanza dell’ospedale di Cona, Cora Herrendorf, la maestra di teatro di strada che aveva trovato rifugio politico a Ferrara negli anni ’70.
Cora Herrendorf era nata a Buenos Aires nel 1949. Fin da giovane viene in contatto con gli ambienti artistici e culturali marxisti. Nel teatro trova la sua strada e nel 1974 fonda con Horacio Czertok la Comuna Nucleo.-
Ma in quell’anno la situazione politica in Argentina, che in breve sarebbe finita nelle mani piene di sangue di Videla, era sempre più pericolosa per chi rivendicava diritti sociali e democrazia.
Insieme a Czertok lascia la patria e diventa esule. Una condizione di esule che sempre l’accompagnerà a livello creativo: profuga nella vita e artista nomade nella professione.
Su invito di Antonio Slavich lei e Horacio si stabiliscono stabilmente a Ferrara. Proprio nell’ospedale psichiatrico diretto dal collaboratore di Basaglia inizia il percorso di teatro come attività terapeutica.
Da allora il loro progetto si chiamerà Teatro Nucleo. Da allora lavora come attrice e/o regista in tutte le produzioni del Teatro Nucleo, di cui ricordiamo fra le altre: “Herodes” sulla tortura in Argentina (1976), “Chiaro di Luna” (1978), “Luci” (1980), “Sogno di una cosa” (1984), “A Media Luz” (1986), “Vocifer/azione (1987), “Quijote!” (1990), “All’Alba” (1993), “Francesco” (1993), “Mascarò” (1995), “Tempesta” (1997), “Guernica” (1999), “Vocifer/Azione 2” (2000), “Frankenstein” (2001), “Esilio” (2007).
Nel 1989 parte insieme a Horacio Czertok da Ferrara per attraversare l’Europa insieme ad altre compagnie internazionali. Iniziava lo straordinario tour trans-europeo Caravan MIR, che coinvolse oltre duecento artisti in un festival di teatro itinerante, da Mosca a Parigi, percorrendo da est a ovest quell’Europa divisa dal Muro di Berlino, che sei mesi dopo la fine del tour sarebbe stato abbattuto, il 9 novembre 1989.
Sin dal ’74, Cora Herrendorf, parallelamente al lavoro d’attrice e regista, si occupa dell’applicazione delle tecniche di ricerca teatrale alle terapie di recupero dei disabili psicofisici e lavora presso svariate istituzioni psichiatriche pubbliche e private e comunità per ex-tossicodipendenti in Argentina, Germania, Norvegia, Svezia, Italia.
Questa lunga ricerca applicata la porta a fondare, nel ’95 a Ferrara, il CETT, Centro per il Teatro nelle Terapie, dove si occupa prevalentemente della formazione di operatori sociosanitari, attraverso la Scuola per Operatori Teatrali nel Sociale “L’Attore Sciamano” che dirige presso il Teatro Julio Cortazar.
Nel 2007 dà vita a Donne Comunitarie, gruppo teatrale comunitario di genere, per cui dirige gli spettacoli “Signora Memoria” (2007), “La Balera di Filomela” (2009) e “Asylum – il manicomio delle attrici” (2012).
Per quarant’anni Cora Herrendorf ha tenuto seminari di formazione per giovani attori e ha sviluppato una propria peculiare metodologia pedagogica che la fa apprezzare come maestra di Teatro in svariate parti del mondo.
Nel 2014 perde il suo compagno di vita, Antonio Tassinari, anche lui attore e regista del Nucleo.
Nell’ultimo mese alcune patologie cardiache di cui soffriva si erano aggravate, tanto da rendere necessario il ricovero.
Cora Herrendorf, oltre ai tanti che hanno ammirato il suo lavoro, lascia due figli, Natasha, che ne ha raccolto l’eredità teatrale, e Max, regista e videomaker.
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