Non umiliare Putin? Mi vergogno di Ovadia
Eg. Direttore,
leggo che Moni Ovadia, Direttore del Teatro Comunale di Ferrara, ha ammonito le istituzioni italiane e gli italiani a non umiliare il povero Putin.
Un ragazzotto, grande amico di Berlusconi e l’idolo di Salvini (ha indossato la maglia con la sua immagine niente meno che sulla Piazza Rossa. Mitico luogo di tutti gli ex comunisti) che ha sacrificato 200000 dei suoi giovani per invadere una nazione indipendente e raderla al suolo per soddisfare la sua voglia di dominio e grandezza (nel 1939 un ariano fece altrettanto con il mondo intero).
L’Ucraina secondo questo grande statista deve cessare di esistere e i suoi abitanti soggetti a una pulizia etnica che ne esponga le radici profonde che essi hanno nella storia. Non dobbiamo umiliarlo, dice Ovadia. Io direi che Putin dovrebbe ritirarsi a casa propria e se vuole abbeverarsi di sangue potrebbe sottoporsi ad una trasfusione. Naturalmente Obadia è libero di dire ciò che vuole e di scegliersi i compagni che vuole. Aggiungo solo che io mi vergogno nel vedere una grande istituzione della Provincia di Ferrara guidata da questo signore.
Concludo ricordando che oggi è la ricorrenza della Shoa e che gli Ucraini ne hanno sperimentato una simile nel 1932-33 che si chiama Holodomor ad opera del compianto Joseph Stalin che in quanto a morti provocati non aveva nulla da invidiare al suo successore Adolf Hitler. L’amico Putin è sulla strada giusta, ma per fortuna nostra e degli eroici Ucraini c’è l’occidente a difenderli.
Francesco Ruvinetti