Buongiorno, sono una madre di due allievi del Liceo Classico.
Sono a dare il mio personale sostegno e stima alla Preside, che ha fatto il suo dovere: di impedire che la Macario attraverso la domanda che chi fosse, o avesse parenti o cari, lgbt si alzasse in piedi, violasse la legge, invadendo il loro diritto alla riservatezza su un dato così sensibile come la propria sessualità, e avendo dinnanzi una platea di studenti, oltretutto minorenni , la cui privacy non dovrebbe essere indotta a violazione, non perché lo dice la Preside ma perché è la legge.
La Costituzione, fatto incontrovertibile, sancisce il primato educativo alla famiglia, e la Macario è andata oltre. Si tratta di rispetto, ancor più dovuto all’interno dell’istituzione scolastica.
Quindi : un grazie sentito alla Signora Preside per aver rispettato e fatto rispettare le regole, come compete alla sua figura istituzionale .
La Macario ha dimostrato di usare a sproposito la parola “ discriminazione “, visto che non è stata discriminata in alcun modo, ne’ in quanto persona umana , ne’ tanto meno quanto omosessuale. Lei stessa intendeva, tramite quella domanda, indurre ad una discriminazione tra gli studenti astanti. Cosa non giusta sotto il profilo etico e pur giuridico.
Lucia Pizzato. Una madre.