Nel giorno della Beata Beatrice II d’Este – fondatrice del monastero di Sant’Antonio in Polesine – si ricorda il prodigio delle lacrime che, ogni anno, per sei mesi (da fine ottobre a fine marzo) si ripropone alla devozione dei fedeli.
Nel luogo in cui la santa era stata deposta, oggi cappella, dalla pietra, nella superficie interna, stillano gocce di acqua (non condensa, dal momento che contiene carbonato di calcio e sali minerali compatibili con la composizione della lastra, in marmo di Verona). Le ‘lacrime’ di Beatrice vengono fornite in piccole bottigliette agli ammalati. Annualmente ne vengono raccolte tra i tre e i cinque litri.
Ieri (mercoledì 18 gennaio) alle 10.30 al monastero si è celebrata la prima messa di giornata e alle 18.30 la celebrazione sarà presieduta da monsignor Gian Carlo Perego.
Domenica prossima, alle 10.30, sempre al monastero si festeggeranno i santi e i beati della casa d’Este, oltre a Beatrice: Contardo d’Este, Carlo d’Asburgo Este, Beatrice regina di Ungheria e Beatrice I.
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