Economia e Lavoro
10 Gennaio 2023
Già in possesso di cinque brevetti, l’azienda ferrarese realizza archivi contro fuoco, acqua e batteri in tutto il mondo, da Istanbul al Vaticano. Venerdì 13 sarà guest star all’inaugurazione della biblioteca Rami Barrack, la seconda per dimensioni in Turchia

Makros, un marchio ferrarese per proteggere la biblioteca di Istanbul

di Redazione | 3 min

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“I libri hanno gli stessi nemici dell’uomo: il fuoco, l’umidità, il tempo e il proprio contenuto”. È a questa citazione di Paul Valery che si ispira Makros, azienda ferrarese nata nel 2011 e conosciuta in tutto il mondo grazie ai suoi brevetti per la conservazione di libri e archivi.

Tanto da essere una delle guest star il prossimo venerdì 13 a Istanbul all’inaugurazione della biblioteca Rami Barrack (la seconda per dimensioni in Turchia) che è stata destinata a diventare centro d’arte, giardino pubblico e biblioteca con una capienza di 4mila posti e 2milioni e mezzo di volumi. Un progetto per cui Makros ha ideato degli archivi sotterranei della lunghezza di 27 km e profondità di 12 m per conservare al meglio testi e tele.

Perché proprio Makros? Perché l’azienda ferrarese vanta cinque brevetti che hanno fatto il giro del mondo. Come il “BlockFire” per la protezione da fiamme e calore che è un sistema di archiviazione compattabile, protettivo e resistente. I vari brevetti (per proteggere i beni culturali oltre appunto che dal fuoco, anche da acqua e deterioramento) sono nazionalizzati in 15 Paesi d’Europa oltre che in Cina, Stati Uniti e Canada.

Tra i committenti dell’azienda si trovano banche, tribunali, musei, biblioteche, istituti previdenziali ed ecclesiastici tra cui il Vaticano e solo nel 2022 sono stati effettuati 227 interventi.

Il montaggio dell’archivio di 27 chilometri della biblioteca di Istanbul

Il tema attorno al quale orbitava la giornata di studi di martedì 10 gennaio, organizzata alla Camera di Commercio di Ferrara, è “La tecnologia al servizio della protezione del patrimonio culturale e artistico mondiale”, durante la quale è intervenuto il comitato tecnico-scientifico di Makros composto da otto personalità scientifiche con curricula d’eccezione, tra cui il ceo e fondatore Massimo Luise.

“Solo e soprattutto le società che puntano sull’innovazione hanno un comitato tecnico scientifico – spiega Marco Pasquini, direttore del comitato e docente a contratto Alma Mater Bologna -. L’innovazione, quella vera, ha infatti bisogno di confrontarsi non solo col mercato ma anche con un corpus normativo. Il valore di un comitato, oltre a orientare la ricerca, è proprio fare rientrare l’innovazione nella complessità della norma”.

“Tramite lo sviluppo di tecnologie e l’utilizzo dell’informatica – spiega Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di Commercio – l’azienda è già in possesso di cinque brevetti che a breve saranno sette, applicati a beneficio della tutela dei beni culturali materiali di tutto il mondo”.

“Un’eccellenza ferrarese – dice l’assessora alle Attività Produttive Angela Travagli – di cui bisogna essere orgogliosi, dev’essere riconosciuta non solo oltre confine ma anche qui, dov’è nata. C’è necessità inoltre di far proteggere anche la nostra grande quantità di beni”.

“Sono molto contento – interviene Massimo Luise, ceo Makros – di come l’azienda si sia evoluta e migliorata nel tempo. Anche la vicinanza al progetto delle istituzioni rappresenta l’importanza di conservare la cultura mondiale”.

“Makros – chiude Giacomo Pirazzoli, responsabile territoriale Confindustria – nelle sue attività tocca tutte le parole chiave di un’azienda moderna: innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità”.

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