Attualità
28 Luglio 2019
Oltre 39 ore di discussione in Regione. Attivisti lgbt: "Oggetto di strumentalizzazioni politiche, ma l'Emilia Romagna è baluardo di civiltà"

Legge contro l’omofobia, Arcigay: “Vittoria dei diritti nonostante l’ostruzionismo”

di Redazione | 2 min

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La notizia è arrivata nella notte anche alle attiviste e agli attivisti di Arcigay Ferrara che attendevano il risultato del voto del consiglio regionale, in seduta permanente per oltre 39 ore di discussione per approvare la legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

Una lunga maratona causata dai quasi 1800 emendamenti, presentati dall’opposizione e in particolare da Fratelli d’Italia, “mirati a fare ostruzionismo ideologico verso una legge che è segno di civiltà, che rappresenta un ulteriore e irrinunciabile tassello nel mosaico dei diritti civili di cui la nostra società dovrebbe andare fiera”.

“La legge regionale arriva – afferma Arcigay Ferrara -in un momento nel quale le persone lgbti+ sono oggetto di strumentalizzazioni politiche da parte della destra anche nella nostra città. In questi giorni, abbiamo assistito al tentativo di far passare l’idea che le persone lgbti+ possano essere mosse da un’ideologia e, cosa ancora più grave, che possano essere tutte complici o comunque coinvolte in vicende giudiziarie che nulla hanno a che vedere con l’orientamento sessuale o l’identità di genere delle persone.

“Strumentalizzazioni come queste – rincara la dose il direttivo Arcigay – non fanno altro che alimentare forme di odio e violenza, contribuiscono a creare un clima di paura, rischiando di far ricadere molti nell’invisibilità e in vite fatte di menzogne e segreti che minano il benessere fisico e psicologico delle persone”.

Ecco perché “questa legge costituisce un passaggio di grande importanza. Per le associazioni come la nostra rappresenta un ulteriore strumento di tutela per tutte quelle persone che ricevono aggressioni fisiche e verbali, che subiscono il peso del pregiudizio e che vivono sulla propria pelle lo stigma di essere gay, lesbiche o trans. Questa legge ci consente di fare ancor meglio formazione, informazione e azioni culturali di contrasto a ogni forma di discriminazione legata all’orientamento sessuale o all’identità di genere”.

“La Regione Emilia Romagna ha dimostrato di continuare ad essere terra di diritti e baluardo di civiltà” rimarcano gli attivisti Arcigay che ringraziano i “33 consiglieri su 43 che hanno votato a favore di un testo di legge che è stato frutto di una lunga mediazione politica, ma che è riuscita comunque a far convergere posizioni diverse su un testo di legge unitario. Di questa legge ne avevamo bisogno tutti, e non solo noi persone lgbti+, perché le battaglie per i diritti sono battaglie di civiltà di tutti e per tutti”.

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