Politica
21 Gennaio 2020
Incontro elettorale alla Camera di Commercio. Alvisi (Erc): “La Lega vuole privatizzare, noi invece vogliamo migliorare il sistema che c'è”

Il ministro Speranza a Ferrara: “Dovete essere orgogliosi della vostra regione”

di Redazione | 3 min

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Giunge a Ferrara in un clima incandescente il ministro Roberto Speranza, ospite d’onore nel dibattito sulla sanità organizzato dalla lista “Emilia-Romagna Coraggiosa” in vista dell’appuntamento elettorale di domenica 26 gennaio. A pochi metri dalla sala conferenze della Camera di Commercio, le “Sardine” sono scese in piazza per chiedere le dimissioni del leghista Solaroli, mentre nella sala del consiglio comunale va in scesa una bagarre che porta all’uscita dall’aula degli esponenti dell’opposizione.

“Questa lista affonda le sue radici nella storia politica di questa regione – ha affermato il ministro rivolto al pubblico in sala – storia che va rispettata. Ma non solo al passato, con questo progetto si guarda anche al futuro attraverso i temi ambientali, dell’innovazione tecnologica e della definitiva parità nelle questioni di genere”. Il ministro della salute e segretario di Articolo 1 è stato introdotto dalla candidata Angela Alvisi: “La sanità per noi deve restare pubblica, universale e dare risposte a tutti. Ci sono delle criticità sulle quali dobbiamo lavorare, come i tempi di attesa nei pronto soccorsi o per le visite diagnostiche, ma ci sono tantissime eccellenze in tutta la regione e bisogna prenderne atto”. Rimanendo sul tema delle potenzialità, la candidata ha aggiunto: “La Lega vuole privatizzare, noi invece vogliamo migliorare il sistema che c’è, aumentando l’integrazione tra le aziende sanitarie e gli operatori del sociale e dobbiamo fare un grande investimento sulla prevenzione”.

Nel passare la parola al ministro, c’è stato anche un momento per dare spazio alle domande, e proprio rispondendo ad una di queste posta dall’inviato di questa testata, Speranza ha affermato: “Forza Italia vuole investire sulla concorrenza tra pubblico e privato? Io conosco i sistemi dove c’è questa concorrenza, sistemi dove se non hai soldi, dove se non hai un’assicurazione, non ottieni cure. Voglio tenermi stretto il nostro sistema sanitario”, Proseguendo ha poi aggiunto: “Bisogna partire da un punto fondamentale, che è l’articolo 32 della nostra Costituzione. Chi lo ha scritto ha usato un termine, ‘individuo’, per dare la più inclusiva accezione di essere umano al fine di garantire a tutti, senza alcuna distinzione, il diritto alla salute e alle cure, è su questo che parte la nostra azione.” E proprio sulle azioni di governo ha aggiunto: “Veniamo da 15 anni di spese bloccate per la sanità, con l’obbligo di rispettare dei tetti perché si è rischiato il default. Se non c’è stato lo dobbiamo al grandissimo impegno di chi lavora nel nostro sistema sanitario, ma anche ai tanti volontari che hanno operato in modo sussidiario. Ora, però, è finito il tempo dei tagli ed è iniziato quello degli investimenti che già stiamo operando partendo dall’abolizione del super-ticket che qui, meritoriamente, avevate già eliminato.” Sulle sfide che attendono il governo ha affermato: “La sanità digitale sarà il campo dei nuovi investimenti, ma oltre a quello ci vuole l’inserimento di nuovo personale e la definitiva chiusura del capitolo ‘precariato’. Riassumendo possiamo dire che ci vogliono più soldi, più investimenti e più riforme”.

Attento a non nominare mai il Pd o il suo partito, sul finale ha attaccato gli avversari chiedendo ai giornalisti di riportare che “in Emilia Romagna non si viene a insegnare, ma a imparare come si fa politica. C’è chi la fa con i post sui social e chi la fa con i fatti” e rivolto al pubblico ha aggiunto: “dovete essere orgogliosi della vostra regione”.

Non è mancato anche un rimprovero alla sinistra in generale: “Durante la crisi economica, i ceti più poveri si sono voltati, in tutto il mondo, verso chi doveva difenderli e troppo spesso non ci siamo fatti trovare. Ora ne paghiamo le conseguenze. Dobbiamo riconquistare la fiducia ma senza inseguire la destra: loro urlano, noi dobbiamo dialogare con quelle classi che una volta erano la base del mondo progressista.”

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