Attualità
31 Dicembre 2025
Siglata convenzione. L'assessora Coletti: "Opportunità rieducative per favorire il reinserimento sociale". La direttrice Martone: "Progetti innovativi a livello nazionale"

Comune di Ferrara e Casa Circondariale unite per sostenere la genitorialità in carcere

di Redazione | 3 min

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Tre azioni progettuali per sostenere la genitorialità in carcere, nell’ottica di promuovere azioni sempre più attente di reinserimento sociale delle persone detenute. Questo è il fulcro della convenzione che unisce l’Amministrazione comunale e la Casa Circondariale “Costantino Satta” di Ferrara, sottoscritta con l’intendimento di sostenere concretamente, attraverso tre percorsi, i genitori sottoposti a misure detentive.

“L’approvazione di questa convenzione è un tassello significativo – dichiara l’assessore comunale alle Politiche Sociosanitarie Cristina Coletti – nel percorso di promozione del benessere della popolazione carceraria, tutelandone diritti e dignità. Attraverso questo documento si rafforza il lavoro in rete tra Comune e istituto penitenziario, con l’obiettivo di sostenere il rapporto genitore-figli anche in un contesto di fragilità. Lo scopo principale è favorire relazioni familiari, spazi di incontro adeguati e adeguate opportunità rieducative, che consentano ai genitori di non perdere il legame affettivo e che rappresentino opportunità di riflessione da cui far partire azioni di reinserimento sociale più consapevoli”.

“L’esperienza di Ferrara in queste progettualità è molto innovativa nel panorama penitenziario nazionale – dice la direttrice della Casa Circondariale “Costantino Satta”, Maria Martone -. Sono rari i casi in cui le amministrazioni locali finanziano progetti volti al rafforzamento delle relazioni familiari, in particolare relativi alla genitorialità. Attraverso queste attività le famiglie possono riunirsi in un’atmosfera armoniosa, che fa pensare di essere lontani dal contesto carcerario. Anche il progetto inerente alla mediazione familiare è importante, perché aiuta i detenuti a comprendere. L’attenzione dell’Amministrazione comunale è fondamentale perché il carcere è un quartiere della città e soddisfare i bisogni di chi lo abita significa realizzare il principio di sussidiarietà anche in un contesto particolare”.

La convenzione trova attuazione attraverso tre interventi principali, pensati per accompagnare i padri detenuti nel loro ruolo educativo. Un primo ambito di lavoro riguarda le consulenze individuali sulla genitorialità, che offrono ai detenuti uno spazio riservato in cui affrontare dubbi, difficoltà e risorse personali. Si tratta di colloqui condotti in un clima raccolto e confidenziale, che favoriscono una riflessione più profonda sui temi educativi e sulla relazione con i figli.

Accanto al lavoro individuale, la convenzione prevede anche la realizzazione di “Sabato in famiglia”, un appuntamento mensile che si svolge generalmente l’ultimo sabato del mese, nelle ore dedicate al colloquio con i familiari. In questo contesto viene posta particolare attenzione alla qualità del tempo condiviso tra padri e bambini, attraverso momenti di gioco, piccole attività laboratoriali e occasioni di festa.

A completare il percorso vi sono i gruppi di padri detenuti, che si riuniscono ogni tre settimane, in alternanza con le consulenze individuali. Il gruppo, riservato ai padri con figli minorenni, mantiene l’attenzione sulla concretezza delle esperienze quotidiane: a partire da brevi stimoli proposti dal facilitatore, i partecipanti possono condividere le loro esperienze, dando vita a un confronto autentico e costruttivo.

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