Attualità
30 Dicembre 2025
Il resoconto del 2025 di Paolo Falaguasta, direttore della Caritas Diocesana Ferrara e Comacchio, con uno sguardo all'anno che verrà

Caritas. “Un anno intenso tra traguardi raggiunti e nuovi progetti”

di Redazione | 4 min

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di Paolo Falaguasta*

Per la Caritas diocesana di Ferrara e Comacchio questo 2025 è stato straordinariamente intenso, denso di impegno per la nostra comunità, traguardi raggiunti e nuovi progetti avviati.

Abbiamo aperto l’anno salutando la nuova Unità di Strada delle volontarie di Caritas che la sera va a trovare le persone senza fissa dimora per offrire ascolto e aiuto a chi ha bisogno. Delle 52 persone avvicinate in questo primo anno di vita, la metà ha iniziato così un nuovo percorso di vita.

In primavera abbiamo aperto il nuovo Centro Diurno che in via Arginone 159 accoglie persone che durante il giorno non hanno un luogo dove stare, lo abbiamo dedicato a Papa Francesco che sempre quest’anno ci ha lasciato, ricordandoci fino alla fine il valore della carità. La media è stata di 20 accessi giornalieri di persone che hanno potuto così trovare un luogo caldo o fresco, a seconda della stagione, dove fare quattro chiacchiere, mangiare una merenda assieme, guardare la tv e giocare a carte, sentendosi meno sole.

Accanto al centro sono sorti altri servizi come il guardaroba solidale, dove si possono trovare abiti come in un vero negozio, ma senza pagare nulla, il parrucchiere di comunità, perché avere barba e capelli in ordine è un diritto anche per chi non se lo può permettere, la sartoria sociale, che trasforma abiti usati in nuovi capi come berretti e boxer. Il guardaroba ha registrato oltre mille accessi nel 2025, con una media di 30 a settimana.

Siamo stati onorati e orgogliosi di ricevere il Premio Stampa 2025 dell’Associazione Stampa Ferrara “per l’impegno e il valore del ruolo che Caritas riveste nel promuovere e testimoniare la carità della comunità ecclesiale a vantaggio di chi è in forte difficoltà”.

Per i più piccoli abbiamo inaugurato la biblioteca per bambini in Viale Po 8, legata al progetto “Giocare con le parole”, che aiuta mamme e figli ad apprendere la lingua italiana in un ambiente giocoso, che mette a disposizione libri e momenti di lettura condivisa.

Il 2025 è anche l’anno in cui abbiamo aperto il centro di accoglienza di Comacchio che attualmente accoglie 10 donne indigenti, che stiamo cercando di avviare verso percorsi di autonomia.

Accanto a questo, abbiamo portato avanti i nostri servizi tradizionali, come la mensa che ha elargito 60 mila pasti, la distribuzione di pacchi di viveri a mille famiglie, il Poliambulatorio Medico di Caritas, che ha ricevuto dall’Ordine dei Medici il premio “Medico dell’anno”, per l’impegno nell’offrire cure, orientamento ai servizi e farmaci gratuiti grazie all’iniziativa Farmamica delle Farmacie Comunali. Prosegue anche l’attività del Centro di ascolto psicologico, che ora ha uno spazio rinnovato. Oltre al progetto di microcredito “Mi fido di Noi”, promosso a livello nazionale da Caritas Italiana e dalla Conferenza Episcopale Italiana, uno strumento di microfinanza orientato all’erogazione di piccoli prestiti e all’accompagnamento delle persone beneficiarie.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza le operatrici e gli operatori di Caritas, che ogni giorno mettono a disposizione la loro umanità e professionalità, ma soprattutto le 300 volontarie e volontari che scelgono di dedicare il loro tempo a chi è in condizione di fragilità.

Nel rivolgere a loro e a tutta la cittadinanza ferrarese i nostri migliori auguri per queste feste, ci teniamo a ricordare che quello che facciamo è tanto, ma spesso non basta.

I bisogni sociali sono in costante aumento, la povertà è sempre più diffusa tra persone di ogni cittadinanza, italiani compresi. Noi cerchiamo di esserci per tutte e tutti, perché ogni vita ha lo stesso valore, ma abbiamo importanti appelli da fare. Venite ad aiutarci per preparare e servire pasti alla mensa, sono ormai dal 70 a 100 le persone che contano su di noi per avere un pasto al giorno e spesso il personale non basta. Inoltre, chiediamo alle aziende alimentari, in particolare di prodotti freschi come carne e verdure, di sostenerci con donazioni. Un’importante catena di supermercati ha smesso proprio questo mese di consegnarci l’invenduto e noi siamo in grave difficoltà. Mancano anche prodotti per l’igiene personale.

Infine, è sotto gli occhi di tutti l’aumento dei senza fissa dimora. Le strutture già presenti in città non sono più in grado di far fronte alle richieste e ci sono tante persone che non riescono ad accedere. Ogni donna o uomo abbandonato in strada è una sconfitta per l’intera città. Per questo vogliamo aprire un nuovo dormitorio di Caritas, che non sia una realtà puramente assistenziale, ma che proponga, oltre a un tetto e condizioni di vita decorose anche un’alternativa di vita, con percorsi e obiettivi dedicati ad ognuno, da affrontare in un lasso di tempo stabilito. Questo è il nostro proposito per il 2026: migliorare l’esistenza di alcuni, per garantire il benessere a tutti e non perdere quella coesione sociale che garantisce la convivenza di una città.

*direttore Caritas Diocesana Ferrara e Comacchio
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