di Marzia Marchi*
Ha tutte le ragioni per preoccuparsi il signor Finchi, dipendente di lunga data della Azienda delle Farmacie pubbliche circa la probabilità di vendita dell’Afm. È una preoccupazione che come consigliera di opposizione condivido insieme ad altri, soprattutto alla luce di quanto appurato dopo l’ultima seduta del Consiglio comunale il 19 dicembre scorso.
Seduta in cui abbiamo ben compreso che la dismissione di tutte le quote societarie di Amsef (l’azienda per le onoranze funebri di proprietà pubblica al 100%) era stata preparata con l’investimento strategico di tre milioni di euro nella Casa funeraria, un asset fondamentale – s’è detto – per rendere appetibile l’acquisto di una azienda con i fatturati in calo, nonostante un mercato locale che ha visto approdare un nuovo operatore.
Una gestione, quella della casa funeraria, che permetterà al nuovo acquirente di condizionare proprio il mercato sul quale pare non fosse più conveniente restare per un’azienda pubblica. Anche Afm opera su un mercato locale che conta undici farmacie pubbliche contro circa una quarantina di private e dunque si trova nelle stesse condizioni in cui si trova Amsef e non ha utili in calo, anzi, ha avuto un aumento significativo di redditività.
Viene tuttavia inevitabile un parallelismo: gli interventi di riqualificazione di quattro farmacie comunali più l’apertura del nuovo centro di aerosolterapia non saranno gli investimenti strategici per renderne particolarmente attraente la vendita? Del resto sia l’assessore al Bilancio che il capogruppo della lista del sindaco hanno sottolineato più volte che un’azienda pubblica non può competere con un’azienda privata quando opera in un mercato concorrenziale. Tesi facilmente smentibile guardando l’andamento di Afm e anche lo stesso di Amsef, prima che una gestione – o una governance come si preferisce ora – scellerata ne facesse strumento di finanziamento ad altri scopi.
Faccio mio il pensiero del signor Natale Finchi quando dice che Afm è un patrimonio di noi cittadini, così come lo è la nostra azienda di onoranze funebri, la cui presenza sul mercato garantisce una competitività come valore aggiunto nel mantenere alto il livello dei servizi e la soddisfazione degli utenti. Abbiamo accumulato una triste esperienza nel verificare che la privatizzazione dei servizi pubblici non ha portato alcun beneficio all’utenza ma ha solo alimentato i profitti privati. Hera docet.
*capogruppo Movimento Cinque Stelle
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com