«La fine del mondo»: una nuova rivista di fumetti
Esce oggi con il manifesto “La fine del mondo”: 72 pagine esclusivamente di fumetti (Gipi, Zerocalcare, Blu, Eliana Albertini, Bruno Bozzetto e molti altri)
Esce oggi con il manifesto “La fine del mondo”: 72 pagine esclusivamente di fumetti (Gipi, Zerocalcare, Blu, Eliana Albertini, Bruno Bozzetto e molti altri)
Un ampio studio osservazionale condotto in Francia su più di cento bambini con epilessia farmacoresistente rafforza l’idea che il cannabidiolo (CBD) possa rappresentare un’opzione terapeutica efficace, sicura e sostenibile nel lungo periodo
Un’analisi su come il tema delle donne di conforto influenzi geopolitica, memoria storica e guerra economica nel 2025, tra tensioni nell’Indo-Pacifico e strategie USA-Cina
“Campo Imperatore 1943, quel falso mito sulla liberazione del duce” di Vincenzo Di Michele. Disponibile sia in versione cartacea che in e-book, il libro ricostruisce la realtà della vicenda con documenti e testimonianze, ridimensionando il ruolo di Otto Skorzeny
Ti lanci nell’ultima stagione di Fortnite e vieni subito eliminato? Non sei il solo. Il divario di abilità non è mai stato così grande: i professionisti sembrano costruire il Taj Mahal prima ancora che tu possa estrarre il fucile. Ma ecco la verità – anche i migliori giocatori del mondo si affidano a strategie e tecniche specifiche che chiunque può imparare
di F. Braida
Se c’è un settore in grande espansione nel mondo editoriale è quello dei fumetti/graphic novel. Basta entrare in una qualsiasi libreria e balza agli occhi l’area (notevole) che viene dedicata a questi testi, che non sono più liquidabili come letture “solo” per adolescenti.
Nelle settimane precedenti estensecom si è occupata dei disegni di Maicol & Mirco, di Zerocalcare e della rivista “La fine del mondo”: oggi dedichiamo un po’ di spazio a Kerbaj, il cui libretto “Gaza attraverso lo schermo” (Coconino Press 2025) è in libreria da alcune settimane.
Il libro è diviso in due sezioni: nella prima parte (quella più consistente) abbiamo un centinaio di disegni che costituiscono la cronaca della guerra di Gaza; nella seconda parte compare il testo “La mia storia con la Palestina” (7 pp.), in cui l’autore descrive il conflitto medio-orientale degli ultimi 50 anni.
Ma al contempo ricostruisce le tappe principali della propria vita: quello che era stato un adolescente cristiano cresciuto (a Beirut est) nell’odio per musulmani e palestinesi, all’università modifica radicalmente il proprio punto di vista.
La “scoperta” della causa palestinese lo porterà a un impegno politico sempre maggiore. Infine ci sono 8 pp. senza disegni, tutte costruite sul tema “Mi sento in colpa”: 32 proposizioni causali che occupano uno spazio geometrico perfetto e vuoto, chiuso da una frase principale ossessivamente uguale. I tre esempi riportati qui sotto rendono tutto più chiaro: Perché mi godo un pranzo in famiglia, mi sento in colpa. Perché vivo in un posto sicuro, mi sento in colpa. Perché sto da questo lato dello schermo, mi sento in colpa.
Come i due lavori di Maicol & Mirco e Zerocalcare presentati tempo fa, anche questo testo ci pare estremamente utile ed efficace per diversi motivi e per fruitori molto diversi tra loro (chi segue la guerra a Gaza, l’appassionato del mondo del fumetto/grafica, l’insegnante ecc.).
I disegni (sempre in bianco e nero) sono elementari – anzi, talvolta non ci sono nemmeno; il testo è estremamente ridotto e sempre chiaro.
Si veda l’esempio seguente: Un neonato con la bocca spalancata e affianco il testo:
EHI!
Sono un
W.C.
N.S.
F*
E l’asterisco rimanda alla nota in basso:
WOUNDED CHILD NO SURVIVING FAMILY (bambino ferito senza alcun familiare superstite).
Kerbaj ha la capacità di concentrare in uno spazio minimo – di tratti e testo – un messaggio che è una denuncia netta contro la violenza dell’esercito israeliano (il più “morale” del mondo, che però “spara contro i civili, colpisce giornalisti e personale sanitario, bombarda scuole e chiese, sequestra e tortura”); parla inoltre di genocidio, e lo fa senza esitazione (si veda la pagina dove campeggia la scritta “genocidio on demand” oppure quella in cui la parola “genocidio” è immersa in mezzo a decine di teschi e la didascalia dice: SE NON LO VEDI LO SOSTIENI).
In un altro disegno ci propone perfino “un test di personalità e di sanità mentale”. Dobbiamo solo rispondere a una domanda semplicissima: “Io sono per/contro il genocidio”. E poi dobbiamo far sapere al mondo la nostra risposta.
La parte decisiva ci sembra “la nostra risposta” e qui emerge la denuncia più forte del testo: quella contro l’indifferenza del mondo occidentale.
Citare i testi di Kerbaj senza mostrare ciò che l’autore costruisce attorno (il disegno) può dare solo una vaga idea del suo lavoro.
Valgano allora come indicazioni di massima le tre citazioni che trascriviamo qui sotto:
LORO E NOI
Da questo lato dello schermo guardiamo le persone dall’altro lato dello schermo morire;
Dov’è la testa? Dov’è la testa? Dov’è la testa? Dov’è la testa? Dov’è la testa?
Un padre non faceva che ripetere quest’unica frase dopo che gli avevano mostrato il corpo senza testa del figlio;
CIRCOLI VIZIOSI DI GAZA
1 trovare e estrarre il corpo da sottoterra
2 pulire e rimettere il corpo sottoterra
Chiudiamo con una citazione tratta dall’ultima pagina della prima sezione del testo. E aggiungiamo che ci piacerebbe vedere queste righe nei libri (magari anche di scuola):
che tu sia paziente
che tu sia fiducioso
che tu sia generoso
che tu sia giusto
che tu sia indomabile
che tu sia amorevole
che tu sia calmo
che tu sia autentico
che tu sia colto
che tu sia impavido
che tu sia ribelle
COME UN PALESTINESE
L’elenco di Kerbaj è più lungo. Non bastano infatti dieci aggettivi per descrivere un popolo. Nemmeno se si tratta del popolo palestinese.
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com