Se ne va nella notte di natale una delle personalità che più hanno caratterizzato la politica e le lotte sociali a Ferrara negli ultimi 50 anni.
È morta all’età di 90 anni Ansalda Siroli, storica esponente dell’Udi e fondatrice del Centro Donna e Giustizia, di cui è stata presidente per 17 anni, protagonista di tante battaglie per l’emancipazione femminile, per i diritti e la solidarietà.
Insieme a lei il marito, Giorgio Bottoni, con cui si è trasferita da Filo di Argenta a Ferrara quando aveva 35 anni, “per far studiare i figli” Roberto e Claudio, disse in un’intervista a estense.com di dieci anni fa, in occasione dei suoi ottant’anni “sulle barricate”.
Pianse quando lasciò il suo paese, Filo di Argenta, dove era segretaria della sezione locale del Pci e consigliera comunale. “Sono arrivata a Ferrara il 20 settembre del 1969 e il 1° di ottobre ho iniziato all’Udi”, raccontò dieci anni fa. Dall’Udi, insieme ad alcune colleghe, fondo il Centro Donna e Giustizia di cui rimase presidente fino al 2012. Nel frattempo diciassette anni in consiglio comunale a cimentare una passione politica mai sopita, come dimostrano alcune lettere inviate negli anni a questo stesso giornale.
“Vecchia si – scriveva in una di queste -, ma non ammuffita e neppure silenziosa e ancora tanto appassionata della partecipazione delle donne alla vita civile e democratica. L’integrazione è una costruzione che si edifica con l’impegno di tutti”.
Nel 1984 fonda anche la rassegna Biennale Donna
La lotta principale rimane quella per i diritti delle donne con l’emancipazione come ideale. “È tutt’ora il mio ideale – ci raccontò -. Io ho fatto delle grandi battaglie, dagli scioperi alle occupazioni di terreni, io ho sempre lottato per i diritti di tutti e in particolare delle donne”.
Ansalda Siroli ha sempre detto di non avere “nostalgia per il passato”. “Io – specificava – sono orgogliosa del mio passato, ma voglio capire cosa vogliamo ora per il futuro, non solo delle donne, ma di tutti. E questo ora è molto difficile da capire”.
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