Da Ferrara a Genova: Monica Calamai ai vertici della sanità ligure
Dalla sanità ferrarese ai vertici del nuovo sistema sanitario ligure. Monica Calamai è stata nominata direttrice generale dell’Irccs Azienda Ospedaliera Metropolitana di Genova
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Negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito sulla presenza del lupo nel Ferrarese: avvistamenti ravvicinati, timori dei residenti che si armano di spray al peperoncino e bastoni, preoccupazione per bambini e animali domestici. Per fare chiarezza e riportare la discussione su un piano scientifico e informativo, abbiamo raccolto le risposte di Riccardo Gennari, portavoce di Wolf Group Italia e guida naturalistica, che da anni opera sul territorio insieme alle istituzioni
Il Questore di Ferrara, Nicola Falvella ha consegnato i regali solidali, nell’ambito delle iniziative del Piano di assistenza continuativa “Marco Valerio”, promosso dalla Polizia di Stato
Gli adepti di L. Ron Hubbard rispondono all'articolo di estense.com nel quale si dava conto della attività di un'associazione a loro affiliata: "Classificare la religione di Scientology tra le sette è anacronistico"
L'ondata di maltempo che sta interessando l'Emilia-Romagna tiene sotto stretta osservazione anche Ferrara e tutto il territorio ferrarese, dove resta alta l'attenzione per le precipitazioni e per l'andamento dei corsi d'acqua. Dal quadro diffuso dalla Regione emergono criticità legate soprattutto a piogge persistenti, che nelle ultime ore stanno interessando l'area e che potrebbero continuare anche nella giornata di Natale
Un forte richiamo alla responsabilità personale e collettiva, alla pace e all’accoglienza ha attraversato l’omelia della messa di Natale celebrata da monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo della diocesi di Ferrara-Comacchio.
Nel proprio intervento, l’arcivescovo ha invitato i fedeli a guardare al Natale non solo come a una ricorrenza liturgica, ma come a un impegno concreto di cambiamento, a partire dalla vita quotidiana e dalle scelte sociali e politiche. “Attorno a noi c’è il male, il peccato, ma anche dentro di noi, cari fratelli e sorelle”, ha ricordato, sottolineando come il Natale debba aiutare a “liberarci dal male” ma anche a non costruire “una città, un Paese, il mondo segnato dal male e da scelte e strumenti di violenza sulle persone e sul creato”.
Un passaggio particolarmente forte è stato dedicato al rifiuto della violenza e della chiusura: “Non possiamo accettare scelte di violenza, il riarmo fine a se stesso; non possiamo accettare che si chiudano le porte delle nostre case all’accoglienza, trascinati da pregiudizi e falsità”. Monsignor Perego ha messo in guardia anche da un modello di società fondato solo sul profitto e sulla divisione, che finisce per indebolire il valore del volontariato, della gratuità, del lavoro e della solidarietà. “Dove e quando esiste violenza, inospitalità, ricerca solo del profitto, divisione la città non vive, ma muore”, ha ammonito, ricordando come in questi contesti il Natale “rimane fuori, nonostante le luci delle strade e gli alberi illuminati”.
L’arcivescovo ha successivamente richiamato la figura di Gesù stesso, a cui più volte è stata negata l’ospitalità, una realtà che si ripete ancora oggi per molte persone: “Costringendoli a lasciare la propria terra, non accogliendoli, negando la casa, rifiutando ogni tutela». Da qui l’invito ad aprire il cuore, perché “chi ha il cuore chiuso non riconosce che è Natale”.
L’augurio natalizio di monsignor Perego parte dal “volto di Dio Bambino, che nasce nella povertà” ed è riconosciuto “da chi è puro di cuore, dai più poveri”. Un invito finale a riscoprire, insieme a Dio che nasce povero tra noi, anche “i poveri con noi“, non solo come destinatari di aiuto, ma come “compagni di viaggio”, capaci di insegnare, attraverso la sofferenza e la privazione, “la relatività delle cose”.
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