Politica
25 Dicembre 2025
Di questi 10,5 sono per la sanità. De Pascale: "Insieme ad altre Regioni abbiamo fatto una battaglia per ottenere dal Governo maggiori risorse sulla sanità, una battaglia parzialmente vinta"

L’Emilia Romagna approva una manovra da 14,3 miliardi di euro

di Redazione | 8 min

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Una manovra da 14,3 miliardi di euro (di cui 10,5 per la sanità) che prevede, fra le altre misure, l’incremento di 25 milioni di euro del Fondo per la non autosufficienza (un aumento di 110 milioni rispetto al 2024), il raddoppio dei fondi per il contrasto al dissesto idrogeologico e la conferma di tutte le misure di rafforzamento dei servizi educativi e per le politiche culturali, lo sport, il turismo e l’agricoltura. Al capitolo investimenti vanno segnalati oltre 500 milioni di euro ai quali se ne aggiungono altri 156 milioni disponibili grazie all’accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni, che consente alle Regioni di utilizzare parte delle risorse tagliate nell’anno precedente per nuovi investimenti.

Con il voto favorevole di Pd, Avs, Civici e M5s e quello contrario di FdI, FI, Rete civica e Lega, l’Assemblea legislativa ha approvato il Bilancio di previsione 2026 e la Nota di aggiornamento del Defr, la cornice entro cui si inserisce la manovra economica per i prossimi anni. Per la maggioranza di centrosinistra si tratta di un provvedimento che, tenendo insieme sviluppo e coesione sociale, tutela le imprese, i lavoratori, i territori e le famiglie. Per l’opposizione di centrodestra, invece, è una manovra conservativa, non all’altezza dei problemi della regione e dove le maggiori risorse stanziate, a partire da quelle per la sanità, sono in realtà frutto dell’incremento di trasferimenti da parte del governo nazionale.

Il dibattito è stato chiuso con la replica del presidente della Regione Michele de Pascale, che ha sottolineato la bontà delle scelte della Regione e replicato alla critiche del centrodestra. “Il mio sogno è che nel corso di questi anni, lavorando insieme, confrontandoci, stando sul merito delle cose, il lavoro sul bilancio possa essere una sede dove su alcuni elementi si cercano mediazioni, punti comuni”, ha dichiarato il presidente per il quale “insieme ad altre Regioni abbiamo fatto una battaglia per ottenere dal Governo maggiori risorse sulla sanità, una battaglia parzialmente vinta. Oggi tocca a noi fare la nostra parte aggiungendo altre risorse. La Regione Emilia-Romagna è la regione d’Italia con il più basso livello di esclusione sociale che però sta crescendo, perciò dobbiamo moltiplicare gli sforzi sugli strumenti di contrasto alla povertà”. Altri temi di intervento menzionati dal presidente sono quelli del trasporto pubblico locale, del diritto alla casa, della necessità che la difesa della manifattura diventi una priorità dell’Unione Europea.

“Questo è un bilancio che rafforza il patto di legislatura che il presidente de Pascale e la maggioranza hanno stretto con i cittadini emiliano-romagnoli su temi come sanità, imprese, casa, cultura e investimenti. Questa manovra regionale viene realizzata in un quadro internazionale segnato da guerre e conflitti commerciali e in un quadro nazionale drammatico, legato a un Paese in cui se non ci fosse stato in questi tre anni il Pnrr saremmo stati in recessione. L’Italia è a rischio recessione e questo in quadro europeo in cui ci sono Paesi che crescono e migliorano la qualità della vita delle persone come sta avvenendo in Spagna, dove la crescita è del 2% all’anno”, ha spiegato Paolo Calvano (Pd) per il quale “le scelte compiute dal governo vanno nella direzione sbagliata e impattano in maniera negativa sui bilanci regionali, a partire dalla sanità. La Regione si trova costretta a coprire con risorse proprie i problemi nazionali. Anche la decisione del governo di aumentare le risorse per la sanità è una nostra vittoria, perché su questo abbiamo fatto una battaglia come la faremo per il traporto pubblico locale”.

Particolarmente critica Marta Evangelisti (FdI). “Il centrosinistra ha governato a livello nazionale negli ultimi 20 anni e in Emilia-Romagna governa da sempre. E non si comprendono gli interventi in aula, se non in veste propagandistica, visto che la sinistra è brava a trovare tutte le soluzioni ai problemi che ha creato. Oggi ci troviamo con un bilancio regionale che non tutela i cittadini, non dà risposte nuove su sanità, territorio e sicurezza e che dimostra la grande difficoltà di una giunta in cerca di identità. Non ci sono posizioni univoche su temi come le infrastrutture, l’edilizia e il consumo di suolo. Sulla montagna, la sinistra si fossilizza sulla legge nazionale che è in fase di perfezionamento: perché allora non si interviene per redistribuire il fondo perequativo che la Città metropolitana trattiene? Aumentano Irpef, Irap, bollo auto e alla fine pagano sempre i cittadino. Il governo nazionale ha riconosciuto alla sanità risorse non scontate, ma ha anche chiesto alle Regioni di guardare dove sono gli sprechi e di mettere mano alle liste d’attesa, cose che non sono state fatte”. “Oggi depositiamo una risoluzione in cui chiediamo alla giunta impegni su temi importanti quali sanità, casa, sicurezza, territorio e prevenzione: su quest’ultimo tema, abbiamo chiesto la costituzione di parte civile della Regione ove vi fossero rinvii a giudizio, perché anche per l’Emilia-Romagna deve valere il principio che ci sono diritti e ci sono doveri che devono essere rispettati nell’unico interesse degli emiliani romagnoli”.

Per Simona Larghetti (Avs): “questo bilancio racconta, in ogni euro, da che parte stiamo”, evidenziando come la manovra regionale intervenga per ridurre le disuguaglianze e per rafforzare i diritti. “Sul tema del trasporto pubblico – ha proseguito – stanziamo 25 milioni di euro in più. Il fondo nazionale trasporti, negli ultimi cinque anni, ha perso 4 miliardi di euro di capacità a causa dell’inflazione e nessuno dice che quest’anno mancano anche i 120 milioni aggiuntivi che c’erano lo scorso anno”. Sulla piaga del gioco d’azzardo, Larghetti si è detta preoccupata dal dibattito in corso a livello nazionale in merito alla revisione della distanza di 500 metri tra i luoghi sensibili e le sale slot. “Mi sembra una follia ed è molto preoccupante ha concluso – e per questo abbiamo presentato un ordine del giorno finalizzato a chiedere di impiegare interamente i trasferimenti dello Stato che verranno dalla fiscalità, cioè i 6 milioni aggiuntivi che il governo ha deciso di dare alle Regioni per fronteggiare i problemi connessi con il gioco d’azzardo e contrastare la ludopatia: vogliamo vincolare queste risorse a tale scopo”.

Per Pietro Vignali (FI): “questa manovra presenta elementi di debolezza poiché si limita a salvaguardare l’esistente e trasferisce su famiglie e imprese il costo dei servizi. Chiedete sacrifici quando manca una revisione della spesa nei settori regionali e si rinvia a progetti di riorganizzazione interna che non determinano risparmi strutturali. L’aumento della fiscalità regionale con bollo auto, l’Irap e ticket sanitari presentano limiti nel medio periodo. Il nostro parere su questo bilancio è negativo: garantisce l’ordinario senza pensare alle prospettive per le sfide future. Tra le nostre proposte chiediamo di rendere strutturali gli stanziamenti per la riqualificazione delle strutture ricettive e la detrazione per figlio a carico dell’addizionale Irpef”.

Per Vincenzo Paldino (Civici): “questo bilancio è l’occasione per promuovere la nostra visione di società”. “La Regione Emilia-Romagna mette in campo una manovra espansiva, che caratterizzerà il corso della legislatura – ha affermato -. Mettiamo al centro la persona, dalla nascita alla terza età. In un momento in cui tutti gli enti segnalano un calo dei trasferimenti statali, noi scegliamo di potenziare i servizi. A livello nazionale, invece, ci troviamo con una manovra priva di visione politica, il cui unico pregio è la stabilità dei conti: una manovra nazionale magari apprezzata dalla finanza e dai mercati, ma fatta a spese dei cittadini che devono fronteggiare il caro-vita. La nostra Regione sceglie di difendere la sanità pubblica, di potenziare i servizi nella fascia 0-3 e di investire 300 milioni nel recupero degli immobili Erp”. Paldino ha poi annunciato un proprio ordine del giorno per rafforzare il ruolo della tecnologia a scuola quale metodo di apprendimento da abbinare alla didattica classica.

Elena Ugolini (Rete civica) ha sottolineato come: “L’osservazione principale è chiedersi perché restano questi 200 milioni strutturali di disavanzo sulla sanità. Senza immaginare una riorganizzazione del sistema sanitario regionale, non potremo migliorare quei servizi all’interno di una sostenibilità economica che altre Regioni, come il Veneto, riescono a conseguire”. Ugolini porta l’esempio dell’ospedale universitario di Padova dove il costo di una giornata di degenza è di 475 euro, mentre a Ferrara è di 649 euro. “Senza avere contezza di questi dati e dei costi reali si fa fatica a fare un discorso realistico sugli interventi per migliorare i livelli di produttività e di efficienza”. La consigliera annuncia poi un ordine del giorno sulla non autosufficienza “sulla quale è urgente far nascere un tavolo, anche per affrontare le questioni dell’accreditamento e in attesa delle linee guida nazionali che saranno il quadro entro il quale dovremo farci trovare pronti con soluzioni e proposte”.

“Oggi – ha rimarcato Lorenzo Casadei (M5s) – scegliamo le priorità dell’Emilia-Romagna. Questo pesa, in una fase in cui l’Europa e l’Italia fanno fatica a pronunciare parole come salario, casa, sanità, istruzione e territorio”. Evidenza poi: “Nella nostra regione il nodo principale è quello della qualità dell’occupazione. In molte famiglie c’è insicurezza e senza competitività non c’è sviluppo. La povertà produce costi pubblici e noi scegliamo di contrastare le povertà”. Prosegue sul tema del consumo del suolo: “Il consumo di solo è una delle più grandi emergenze del paese, abbiamo tanti appartamenti sfitti e la soluzione che viene proposta ogni volta è quella di continuare a costruire. Serve invece particolare attenzione al tema della transizione ecologica, un processo che, comunque, va governato. Serve sostenibilità economica dell’energia, così come occorre attenzione al tema, collegato, dei trasporti, mentre in Italia si investe solo sulle infrastrutture stradali”.

Per Tommaso Fiazza (Lega) “tra i problemi di questo Bilancio c’è che ha poca attenzione per i giovani. Bisogna fare di più, anche partendo da un confronto in commissione. Mi fa piacere che ci sia stata condivisione con la maggioranza su alcune nostre proposte come il rifinanziamento della legge regionale a sostegno dei birrifici artigianali e per gli interventi per la messa in sicurezza del fiume Enza”.

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