Attualità
24 Dicembre 2025
L'istituto ferrarese si unisce alla campagna di Emergency come già fatto da altre cinque scuole della provincia

Anche il Copernico-Carpeggiani R1PUD1A la guerra

di Redazione | 3 min

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“Questa scuola R1PUD1A la guerra” è la scritta che campeggia dal 22 dicembre davanti all’entrata dell’Iti di via Pontegradella. Nell’ultimo Collegio docenti di dicembre, infatti, anche l’Istituto tecnico – professionale di Ferrara si è espresso a sostegno della campagna “R1PUD1A”, lanciata da Emergency nel novembre del 2024.

Facendo così, l’Istituto Superiore “N. Copernico – A. Carpeggiani, si unisce al coro delle altre scuole del territorio (I.C.4 di Cento, scuola di Casumaro intitolata a Gino Strada e Teresa Sarti, la prima ad aderire, I.I.S. Dosso -Aleotti, I.I.S. Carducci, l’I.I.S. di Codigoro) che nell’ultimo anno si sono schierate nel chiedere al governo di rispettare l’art. 11 della nostra Costituzione.

«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.»

“Dove ripudiare la guerra – scrive il collegio docenti – significa rivendicare e mettere in pratica l’articolo 11 della nostra Costituzione, non solo evitando di entrare in guerra, ma anche impegnandosi a risolvere i conflitti con la diplomazia e non con la forza delle armi.

Nel comunicare la notizia alla stampa l’istituto ricorda la lettera di invito ad aderire alla campagna scritta da Emergency:

“La Costituzione è stata scritta all’indomani della guerra più cruenta della storia dell’umanità: il Secondo conflitto mondiale. Nei sei anni di questo terribile massacro sono avvenuti: distruzioni, persecuzioni, stermini e intere città sono state rase al suolo. L’Italia ripudia la guerra perché l’ha conosciuta e dopo aver pianto milioni di morti, dopo essersi ritrovata tra le macerie, ha deciso di prenderne le distanze per sempre. La nostra Costituzione stabilisce che la guerra è un male in assoluto, non solo quando si tratta di una guerra di offesa, per esempio per conquistare o sottomettere un’altra nazione, ma anche quando la si usa per risolvere le controversie tra Stati. L’Italia è membro delle Nazioni Unite (Onu), un’Organizzazione che comprende quasi tutti gli Stati riconosciuti e ha fra i suoi obiettivi la pace e la collaborazione tra i popoli, il disarmo e il rispetto dei diritti umani. Oggi, in Italia e in Europa, i governi si riarmano. Nel 2025 il nostro Paese ha già preventivato di destinare 32 miliardi di euro alle spese militari, ne riserverà 13 per i nuovi armamenti. Soldi che non curano, non insegnano, non salvano. Non possiamo dimenticare che il 90% dei morti e dei feriti in guerra sono civili. Che la spesa per un F-35 vale quanto 3.244 posti letto di terapia intensiva. Ancora una volta, la nostra storia ci dice di non tacere. Di impegnarci per abolire la guerra, di non perdere mai di vista le vittime, di non sentire ragioni quando si tratta di curarle. Emergency R1PUD1A la guerra”.

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