Contrasto alle povertà. La Regione raddoppia le risorse
Recupero, distribuzione di cibo e alimenti, preparazione dei pasti per le persone più fragili. La Giunta regionale ha approvato la graduatoria dei progetti che verranno finanziati
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La Regione Emilia-Romagna rilancia il sostegno al comparto agricolo e agroalimentare puntando su fondi europei, innovazione e sostenibilità. Entro la fine del 2025 e nei primi mesi del 2026 saranno pubblicati 18 nuovi bandi del Complemento per lo Sviluppo rurale (CoPsr) 2023-2027, per un valore complessivo di 90,5 milioni di euro, a cui si aggiungerà un ulteriore bando da 24 milioni di euro dedicato alla prevenzione dei danni causati da calamità naturali, eventi climatici avversi e fattori biotici.
Le risorse serviranno a finanziare una vasta gamma di interventi: dal sostegno all’agricoltura biologica al miglioramento della fertilità dei suoli attraverso l’apporto di sostanza organica, dalla tutela della biodiversità alle azioni di promozione delle produzioni di qualità. Ampio spazio anche alla formazione degli imprenditori agricoli, ai servizi di consulenza e alle attività di innovazione, considerate leve fondamentali per affrontare le sfide del mercato e del cambiamento climatico.
I nuovi bandi e lo stato di avanzamento della programmazione sono stati presentati oggi in conferenza stampa dal presidente della Regione Michele de Pascale e dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi. «La sicurezza alimentare e la produzione di cibo sono asset strategici che l’Unione europea deve garantire ai propri cittadini», hanno sottolineato. Nel solo 2025, la Regione ha già messo a bando risorse per 260 milioni di euro, attivando ulteriori investimenti grazie ai cofinanziamenti, con l’obiettivo di sostenere il reddito delle imprese, rafforzarne la competitività e accompagnarle sui mercati internazionali.
La programmazione CoPsr 2023-27 ha un valore complessivo di 1 miliardo di euro. Fino ad oggi sono stati emanati 76 bandi per 722 milioni di euro, con 422 milioni già impegnati e oltre 165 milioni liquidati. Un ruolo centrale è svolto dal sistema Akis, dedicato a innovazione, formazione e consulenza, che dispone di oltre 16 milioni di euro: più di 8 milioni finanziano i Gruppi operativi del Pei Agri, mentre 3,6 milioni sono destinati alla diffusione di innovazioni immediatamente applicabili dalle imprese agricole. Con oltre 53 milioni investiti nella conoscenza, l’Emilia-Romagna si conferma la prima regione italiana in questo ambito.
Particolare attenzione è riservata alle aree montane e svantaggiate, dove nel 2025 sono stati rafforzati gli aiuti per circa 10 milioni di euro. Sono aumentate le indennità compensative a ettaro e sono stati potenziati gli incentivi per il ricambio generazionale, con il contributo all’insediamento dei giovani agricoltori salito a 70mila euro. Intanto, nelle scorse settimane, la Regione ha completato il pagamento degli anticipi della Politica agricola comune per la campagna 2025, distribuendo oltre 215 milioni di euro a più di 36mila imprese.
Si è chiusa con risultati giudicati molto positivi anche la programmazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-22, che disponeva di 1,6 miliardi di euro. Il 99,8% delle risorse è stato messo a disposizione delle imprese, finanziando 139mila domande e sostenendo oltre 30mila beneficiari. Tra i risultati più significativi, la creazione di circa 2.100 posti di lavoro, 1,2 miliardi di euro di investimenti per l’ammodernamento delle aziende e l’insediamento di 1.969 giovani agricoltori. Importante anche l’impatto ambientale, con quasi un terzo della superficie agricola regionale impegnata in pratiche a basso impatto.
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