Fentanyl, 16 casi in Regione. Piano pronto in caso di aumento
Solo 16 soggetti positivi al Fentanyl in Emilia Romagna su oltre 12mila screening effettuati dalla Ausl di tutta la Regione, compresa quella di Ferrara
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Fare il punto sulla diffusione dello spettro dei disturbi feto-alcolici (Fasd) in Emilia-Romagna e sulle politiche regionali di prevenzione, formazione, diagnosi e assistenza socio-sanitaria già attivate o in fase di programmazione. È quanto chiede Paolo Calvano, capogruppo del Partito Democratico in Assemblea Legislativa, con un’interpellanza rivolta alla Giunta Regionale.
Il Fasd è un disturbo del neurosviluppo causato dall’esposizione prenatale all’alcol e comprende un ampio spettro di manifestazioni fisiche e neurocomportamentali. Tra queste rientra anche la forma più grave, la Sindrome feto-alcolica (Fas), caratterizzata da malformazioni facciali, microcefalia, ritardi della crescita e deficit nello sviluppo neuropsicomotorio.
«Si tratta di una condizione complessa e spesso sottodiagnosticata – sottolinea Calvano – che incide in modo significativo sulla qualità della vita delle persone colpite e delle loro famiglie». In Italia si stima che ogni anno nascano circa 2.500 bambini con disturbi riconducibili al Fasd, ma il dato potrebbe essere sottostimato: le più recenti linee guida nazionali, basate su uno studio condotto nel Lazio, ipotizzano infatti una possibile incidenza fino a 18mila nuovi casi all’anno.
Secondo il capogruppo dem, la risposta a questi disturbi non può che essere multidisciplinare e integrata: «La presa in carico delle persone con Fasd richiede interventi coordinati che coinvolgano ambiti sanitari, psicologici, educativi, scolastici e lavorativi. È quindi fondamentale costruire reti solide tra famiglie, professionisti, istituzioni, associazioni e comunità locali, per rafforzare la consapevolezza, sostenere la ricerca e garantire servizi adeguati».
Calvano ricorda inoltre che la prevenzione del consumo di alcol in gravidanza rientra tra le azioni previste dal Piano regionale della prevenzione 2020-2025 dell’Emilia-Romagna, attraverso materiali informativi destinati alle gestanti e percorsi formativi per il personale sanitario. In alcune Aziende sanitarie regionali sono inoltre in corso sperimentazioni di protocolli per l’individuazione precoce di casi sospetti in età prescolare, con l’obiettivo di arrivare a un modello condiviso per la diagnosi tempestiva e la presa in carico multidisciplinare.
Alla luce di questo quadro, con l’interpellanza Calvano chiede alla Regione di chiarire lo stato attuale del Fasd sul territorio emiliano-romagnolo e di illustrare le azioni già in essere o previste per rafforzare prevenzione, diagnosi e assistenza.
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