Bondeno. Un Consiglio comunale segnato da un forte scontro politico e da una maggioranza numericamente fragile. È questo il quadro tracciato da Tommaso Corradi, esponente del Partito Democratico di Bondeno, all’indomani della seduta del 18 dicembre dedicata all’approvazione del bilancio.

“L’attività di consiglio è stata caratterizzata da un impegno propositivo delle minoranze – spiega Corradi – tradotto nella presentazione di 10 emendamenti volti a integrare il documento contabile con istanze ritenute prioritarie per la cittadinanza”. Proposte che, sottolinea, sono state però respinte integralmente dall’amministrazione. “La giunta ha scelto di bocciare ogni emendamento, precludendo di fatto qualsiasi possibilità di confronto nel merito delle questioni sollevate”.

Una scelta che, secondo l’esponente dem, evidenzia una chiusura politica netta. “La sistematica bocciatura dei dieci emendamenti, pur nel legittimo esercizio dei rapporti di forza tra le parti, mostra una rigidità che stride con la realtà dei fatti emersa durante la votazione”.

Corradi punta il dito soprattutto sulla tenuta numerica della maggioranza, apparsa in difficoltà durante la seduta. “È necessario sottolineare come, nonostante l’intransigenza dimostrata, la maggioranza non fosse numericamente in grado di garantire l’autosufficienza dell’organo consiliare”. Una fragilità diventata evidente al momento della verifica del numero legale. “Il numero legale è venuto meno proprio tra le file di chi sostiene l’amministrazione”.

Secondo Corradi, la seduta è potuta proseguire solo grazie al senso di responsabilità delle opposizioni. “È stato esclusivamente il comportamento responsabile dei consiglieri di minoranza a consentire la prosecuzione dei lavori e la regolare approvazione del bilancio”. Una scelta, precisa, compiuta “pur nel disaccordo sui contenuti”, per garantire “la continuità amministrativa dell’ente ed evitare che le defezioni della maggioranza portassero a una paralisi istituzionale”.

Per il consigliere Pd, quanto accaduto certifica “una debolezza numerica e politica della coalizione di governo che non può più essere ignorata”. E l’esito della seduta apre interrogativi più ampi. “La giornata del 18 dicembre pone una seria domanda sulla stabilità dell’attuale gestione amministrativa: è difficile conciliare il rifiuto di ogni forma di collaborazione con l’incapacità di assicurare autonomamente la validità delle sedute più rilevanti per la vita del Comune”.

“La responsabilità istituzionale dimostrata dall’opposizione ha permesso di superare l’impasse – conclude Corradi – ma resta evidente la fragilità di una maggioranza che, nei fatti, necessita del supporto tecnico delle minoranze per poter esercitare le proprie funzioni”.