di Nicolò Govoni
Non è lo staff tecnico dell’Adamant a parlare, come di consuetudine, prima della partita di domenica con Jesi. Lo fanno, invece, il vicepresidente Paolo Piazzi e il direttore generale Paolo Alberti, che annunciano decisioni imminenti per il futuro della squadra, a cui serve il cambio di rotta per uscire dal periodo di crisi.
Prende subito la parola il vicepresidente biancazzurro. “In questa prima parte di campionato, abbiamo espresso un basket di certo livello nelle prime otto partite, in contrapposizione a quello delle ultime otto. Stiamo osservando già da un po’ di tempo la situazione, e la società non può non intervenire nella struttura della squadra. Diventa cruciale la partita di domani, e a inizio settimana arriveremo a una decisione per dare un cambio di rotta deciso”.
“Nutriamo ancora grande fiducia in questa squadra, e naturalmente siamo amareggiati per l’ultimo periodo: siamo consapevoli delle scelte fatte, e attendiamo domani per prendere le nostre decisioni. Sono tutti sotto esame, dallo staff tecnico ai giocatori: nessuno è esente. Anche in caso di vittoria rimane tutto aperto: riteniamo che questa squadra necessiti di cambiamenti, su cui ragioneremo dopo la gara”.
Ha il suo peso anche la brutta sconfitta di Ravenna: “Non abbiamo avuto il giusto atteggiamento contro una squadra che ci inseguiva in classifica”, prosegue Piazzi. “La componente mentale è sicuramente una componente, ma non può essere un alibi perché i giocatori sono professionisti: e il risultato di Ravenna è frutto di un approccio alla gara non in linea con quello che deve essere l’atteggiamento della squadra”.
La parola passa poi ad Alberti: “Se oggi non ci sono state scelte, questo non significa che non monitoriamo la situazione. Abbiamo affrontato diversi problemi, alcuni non sono usciti pubblicamente. Abbiamo un profilo professionale ed etico preciso: dopo tutte le valutazioni oggettive interne, è il momento di prendere delle decisioni, con la consapevolezza che la partita con Jesi è determinante per la classifica, ma che le valutazioni fatte rimangono”.
“Tutti, staff e giocatori, sono sotto esame: e lo sanno. Non faremo sconti, perché si parla di investimenti, e da oggi in poi opereremo in base alle necessità, perché va invertita la rotta. Non basta più giocarsela: con Ravenna abbiamo assistito passivamente, e non è accettabile. Al quarto periodo si è esaurita la fase di ascolto: è la fase, adesso, in cui noi parliamo e gli altri si adeguano”.
“Nel nostro mestiere ci guardano: pressioni, critiche, sforzi in più, tutto da mettere in conto. La società, prima di trovare i colpevoli, cerca le soluzioni. Le componenti sono tante: è sbagliato parlare solo di atteggiamento e crisi mentale, come non può essere solo un problema tecnico. Per questo non ci vogliamo muovere in una sola direzione: ci siamo tutti in mezzo, a cominciare da me”.
Infine, conclude Piazzi: “Stiamo lavorando di squadra dopo la scomparsa di Andrea Pulidori. Non è facile sostituirlo. Lavorare in team ci dà tanti punti di vista, e tutti seguiamo il mercato e le azioni che potremo intraprendere da qui a breve”.
E una richiesta ai tifosi: “Se vogliamo aiutare la squadra e tutto ciò che sta dietro a Ferrara Basket, ci deve essere compattezza a trecentosessanta gradi. I tifosi fanno il loro mestiere: chiedo che il loro lavoro sia fatto in senso positivo, senza valutazioni a priori che vanno al di là dell’aspetto sportivo. Se rimaniamo uniti, penso che le cose possano andare bene. Noi ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno e, pur nei nostri limiti, siamo convinti di aver fatto scelte volte al bene di Ferrara Basket”.
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