Economia e Lavoro
19 Dicembre 2025
Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti si mobilitano davanti al Municipio prima di assistere alla discussione in Consiglio comunale: "Così si precarizza il lavoro"

Amsef. I sindacati fanno il funerale sotto lo Scalone

di Elena Coatti | 3 min

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“Amsef 1975-2025. La ricordano con dolore tutte le lavoratrici e i lavoratori. Una morte viva in ricordo di concerti e bevute”. È questa una delle frasi che si legge sull’epitaffio di cartone appoggiato ai piedi dello scalone municipale che ha fatto da sfondo al presidio andato in scena ieri pomeriggio in piazza Municipale. Un’immagine evocativa, scelta da Fp Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti per denunciare quella che i sindacati definiscono senza mezzi termini “un’operazione per fare cassa”, a pochi minuti dal Consiglio comunale chiamato a discutere il futuro della società partecipata dei servizi funebri, controllata dalla holding comunale Ferrara Tua e avviata verso la dismissione.

Al presidio erano presenti le rsu aziendali e alcuni lavoratori e lavoratrici di Amsef che, accompagnati in sottofondo da rime rappate contro la giunta, hanno ascoltato gli interventi al microfono prima di entrare in Municipio e assistere alla discussione consiliare.

“Siamo qui a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di Amsef – ha dichiarato Fabio Campagna, funzionario della segreteria Fp Cgil di Ferrara – perché la decisione è stata comunicata come un fatto già compiuto, senza alcuno spazio reale di confronto”. Secondo il sindacato, l’incontro dell’11 dicembre con Amsef, Ferrara Tua e l’assessore Matteo Fornasini si sarebbe risolto in una semplice comunicazione della volontà di vendere l’azienda. “Una scelta calata dall’alto – ha aggiunto Campagna – quando invece parliamo di un’azienda pubblica che dovrebbe ascoltare cittadini, lavoratori e rappresentanze sindacali”.

Nel mirino delle sigle sindacali non c’è solo il metodo, ma anche il merito dell’operazione. “Non abbiamo mai posto un rifiuto ideologico alla discussione – ha proseguito Campagna – abbiamo chiesto tempo, per costruire garanzie vere. Tempo che c’era, perché Amsef non ha bilanci negativi: ha un patrimonio di circa 2 milioni e 800 mila euro”. Da qui l’accusa: “Si ragiona solo in termini economici. Si dice che vendere subito porta più soldi, ma allora stiamo parlando di un’azienda pubblica o di una multinazionale?”.

Critiche anche all’idea che la vendita possa “tutelare l’occupazione”. “La tutela occupazionale non è un regalo – ha sottolineato il rappresentante della Fp Cgil -, è prevista dalla legge. Sentire dire che il privato avrebbe più margini perché può assumere lavoratori ad ore e senza vincoli significa parlare di precarietà, non di futuro”.

Sulla stessa linea l’intervento di Sara Minelli, di Uil Trasporti Emilia – Romagna, che ha puntato il dito contro le modalità di comunicazione dell’amministrazione comunale. “Comunicare e condividere non sono la stessa cosa – ha detto -. Noi ci siamo ritrovati davanti a una scelta già fatta”. Minelli ha ricordato anche la richiesta di incontro in Prefettura avanzata dalle organizzazioni sindacali: “L’appuntamento doveva esserci ieri mattina (giovedì 18 dicembre, ndr), ma a due ore dall’incontro ci è stato detto che Comune e Ferrara Tua non erano disponibili. Un rinvio che arriva troppo tardi, perché oggi è il Consiglio comunale a decidere”.

Nel suo intervento, Minelli ha collegato la vendita di Amsef a un quadro più ampio di scelte amministrative. “Sono aumentati i parcheggi, i biglietti dell’autobus, è stata introdotta la tassa di soggiorno. Possono dirci che Amsef viene venduta perché è appetibile sul mercato, ma la realtà è un’altra: hanno solo bisogno di fare cassa, e lo fanno a spese dei cittadini ferraresi”.

Un messaggio ribadito anche dai cartelli esposti in piazza e dalle “bare” simboliche: per i sindacati, senza un vero confronto e senza garanzie, il rischio è che con la vendita della partecipata venga sepolto non solo un pezzo di servizio pubblico, ma anche il lavoro di chi da anni opera all’interno di Amsef.

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