In un momento in cui le tensioni internazionali e le guerre sono tornate ad affliggere un mondo che sembra aver smarrito la bussola, e con essa la pace e la gentilezza, sentiamo ancora di più il bisogno di ringraziare chi è gentile con noi da ormai quarant’anni.
Roberto è un poliziotto in pensione a causa di un incidente stradale in servizio. È passato dalla Volante della Polizia alla sedia a rotelle.
Era la notte del 24 dicembre 1985. Da allora è invalido totale. Aveva poco più di vent’anni, ora ne ha più di sessanta ma è ancora con noi; vive una buona vita, malgrado tutto. Sono stati quaranta anni duri, inutile fingere di no, ma nello stesso tempo sono stati belli, perché abbiamo ricevuto cura e amore da moltissime persone.
Senza di loro non ce l’avremmo fatta. Impossibile fare tutti i nomi di chi è ci è stato vicino, sarebbero troppi gli operatori sanitari, i colleghi poliziotti di Roberto, o anche solo l’impiegato sconosciuto che ha curato una pratica con sollecitudine, e poi i mille volontari che ci hanno aiutato, i fisioterapisti, i medici, fino ai camerieri che facevano posto al tavolo del ristorante per la carrozzina, sorridendo e scherzando con noi.
L’elenco delle persone di cui abbiamo avuto – e ancora abbiamo – bisogno, è infinito, come infinita è stata la gentilezza e l’umanità che ci hanno donato.
In questa triste epoca, in cui sembra che la gentilezza sia scomparsa dal mondo noi vogliamo dire che non è vero. Noi lo vediamo ogni giorno.
Nel quarantesimo anniversario dell’incidente di Roberto desideriamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato e continuano ad aiutarci. È grazie a queste persone se possiamo dire di avercela fatta.
Grazie dal profondo del cuore.
Buon Natale a tutti.
Alba e Marino Fantini, mamma e papà di Roberto