Sono attesi oltre 200 emendamenti oggi, durante l’ultimo Consiglio comunale di Ferrara del 2025, in cui maggioranza e opposizione dovranno discutere dell’avvio del processo alla dismissione di Amsef. A presentarli saranno i gruppi di Pd, Civica Anselmo, Movimento 5 Stelle e La Comune di Ferrara.
Quattro le delibere all’ordine del giorno: un piccolo riconoscimento debiti fuori bilancio per poco meno di 1400 euro, revisione periodica delle Società partecipate, indirizzi in merito all’avvio del processo di dismissione della quota di partecipazione in Amsef srl detenuta al 100% dalla Società in house Ferrara Tua SpA e la ricognizione periodica della situazione gestionale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica nel territorio comunale.
La discussione, chiaramente, si concentrerà sulla partecipata che si occupa di onoranze funebri con le opposizioni che continueranno a chiedere spiegazioni rispetto a una cessione che ritengono sbagliata. Secondo i gruppi di minoranza, la vendita rischia di impoverire ulteriormente il patrimonio pubblico senza reali garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e sulla qualità del servizio, oltre a sollevare interrogativi sulle tempistiche e sulle reali motivazioni dell’operazione.
Mercoledì, in commissione, non sono servite le parole dell’assessore Matteo Fornasini per chiarire i dubbi a Pd, Civica Anselmo, La Comune di Ferrara e Movimento 5 Stelle. L’assessore ha ribadito come, in assenza di una dismissione, Amsef potrebbe andare incontro a una progressiva perdita economica nei prossimi anni, un’ipotesi contestata dalle opposizioni che chiedono numeri più dettagliati e un confronto pubblico più approfondito.
A loro si aggiungono le domande dei sindacati che hanno aperto una vertenza e che dalle 14.30 si troveranno in presidio in piazza Municipale, ai piedi dello scalone. I lavoratori, oltre 200 tra dipendenti diretti e dell’indotto, manifesteranno per chiedere certezze sul futuro dell’azienda, la tutela dei posti di lavoro e il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali in ogni fase del processo di vendita, denunciando il rischio che la cessione avvenga senza adeguate garanzie sociali.
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