La volontà dell’Amministrazione Comunale di privatizzare Amsef è sbagliata e si configura come un ennesimo colpo di mano. Una scelta sbagliata, perché la privatizzazione, come in generale tutte le privatizzazione dei servizi pubblici, danneggia lavoratori e cittadini.

I lavoratori perché esposti al rischio di perdita dell’occupazione e di peggioramento delle condizioni di lavoro e del salario, i cittadini perché consegnare tale servizio al mercato significa far venir meno il suo ruolo sociale, in particolare quello relativo al calmieramento delle tariffe.

Le motivazioni addotte sono del tutto incosistenti, anche dal punto di vista prettamente economico: il bilancio del 2024 si è chiuso in utile e un utile ancora maggiore è sancito nel bilancio di previsione 2025. Nè vale il ragionamento, usato come “giustificazione” per motivare la vendita, che i ricavi sono in calo e che è meglio passare la mano ai privati ora prima che la situazione peggiori ulteriormente: ciò dimostra semplicemente che sinora c’è stata una conduzione aziendale inadeguata e che l’Amministrazione nutre una pregiudiziale avversione alla gestione pubblica. In realtà, si tratta di un’operazione finalizzata semplicemente a fare cassa, che nasconde difficoltà dei conti del Comune, nonostante si continui a smentirlo.

Il punto è che si conferma come questa Amministrazione guarda al mercato come faro della propria impostazione, come è già successo per quanto riguarda il servizio di gestione dei rifiuti e come ci auguriamo non capiti in futuro rispetto al servizio idrico, la cui concessione scadrà alla fine del 2027. Questo furore proprivatizzazione lo abbiamo visto all’opera anche in altri ambiti dell’interesse pubblico: basta pensare alle vicende che hanno visto togliere gli spazi pubblici al centro sociale La Resistenza, a Cittadini nel mondo e, da ultimo, al Centro Servizi Volontariato.

In più, vediamo come questa decisione stia maturando in tempi strettissimi: l’annuncio di quest’intenzione arriva nei giorni scorsi, ieri si è tenuta la Commissione consiliare e domani si vuole chiudere la partita con il voto del Consiglio comunale.

In questo modo, siamo al di là del mancato coinvolgimento dei cittadini, delle Associazioni, dei sindacati e delle forze politiche, come abbiamo visto in tante occasioni: qui siamo al colpo di mano, ad un tentativo di non far svolgere alcune
discussione nella città, a mettere tutti di fronte ad un fatto compiuto, senza possibilità alcuna di intervenire nel merito. L’attuale Amministrazione si dimostra del tutto inadeguata a garantire l’interesse pubblico, favorendo, invece, interessi privati e assecondando le logiche del mercato e lo fa producendo un vero e proprio “vulnus” democratico, con un’idea per cui il Consiglio comunale diventa puro momento di ratifica rapida di quanto deciso dalla Giunta e impedendo che la cittadinanza possa partecipare a scelte importanti per il futuro della città.

Pensiamo sia ora di invertire queste tendenze nefaste e chiamare alla mobilitazione tutte le cittadine e i cittadini che hanno a cuore l’interesse pubblico e il ruolo di un’effettiva partecipazione democratica: per quanto ci riguarda, come abbiamo fatto in altre vicende, siamo disponibili e interessati a questa prospettiva.

Forum Ferrara Partecipata