Portomaggiore. Negli ultimi mesi il tema dell’immigrazione è al centro del dibattito pubblico anche a Portomaggiore. A intervenire, per quanto di sua competenza, è l’assessore comunale all’Agricoltura Enrico Belletti, che richiama alla necessità di affrontare la questione con pragmatismo e senza semplificazioni ideologiche.
“Le questioni inerenti alla gestione dei flussi migratori per motivi di lavoro, che portano con sé problematiche di varia natura, vanno gestite con molta lucidità e senza ideologismi”, afferma Belletti, sottolineando come gli aspetti in gioco siano molteplici: dalla continuità produttiva alla tutela della dignità dei lavoratori, fino all’impatto sociale che una presenza significativa di manodopera straniera può generare nei territori. “È un complesso e difficilissimo lavoro nel quale tutti, per la propria parte di competenza, dobbiamo dare un contributo”.
Nel suo intervento, l’assessore inquadra il tema all’interno di un contesto agricolo profondamente mutato. “È altresì innegabile che la produzione, soprattutto in agricoltura, sia cambiata radicalmente negli ultimi decenni”, osserva, spiegando come tali trasformazioni rispondano alle logiche di un mercato globalizzato e a nuove modalità di domanda e approvvigionamento.
Il quadro che emerge dal confronto costante con le aziende agricole del territorio, anche tramite le associazioni di categoria, è però allarmante. “Una sorta di tempesta perfetta che sta minando alla radice il settore primario e le nostre produzioni”, la definisce Belletti, citando un “mix esplosivo di burocrazia opprimente, pratiche commerciali sleali da parte di paesi esteri” e una “totale disconnessione della politica tra i reali problemi delle aziende e le possibili soluzioni”, aggravata dagli effetti del cambiamento climatico e da politiche europee che “non tengono conto delle caratteristiche peculiari dell’agricoltura italiana”.
Da qui il richiamo al valore identitario dell’agricoltura nazionale, rafforzato dal recente riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’UNESCO. “Non esiste un buon piatto se alla base non c’è un’eccellente materia prima. E non possiamo abiurare a tutto ciò. È la nostra identità, il nostro made in Italy”, ribadisce l’assessore.
Preoccupa, inoltre, il progressivo abbandono delle campagne, soprattutto da parte dei piccoli produttori. “Stiamo assistendo ad un abbandono progressivo delle campagne, soprattutto da parte dei piccoli produttori, che spesso lavorano in perdita”, con difficoltà sempre maggiori nel coinvolgere le nuove generazioni in un lavoro percepito come poco remunerativo.
Secondo Belletti, un ruolo chiave spetta anche ai consumatori. “Occorre, quindi, che anche i consumatori facciano la loro parte”, scegliendo prodotti a km zero, frequentando i mercati contadini e rispettando la stagionalità. Un approccio che può aiutare la sopravvivenza delle piccole aziende e incidere anche sul fabbisogno di manodopera. “L’esistenza e la resistenza delle piccole aziende incide anche sulla minore necessità di manodopera e di conseguenza dei flussi migratori”.
In chiusura, l’assessore annuncia un’iniziativa concreta a sostegno delle produzioni locali. “Il Comune di Portomaggiore presenterà, nelle prossime settimane, il proprio marchio De.Co. (denominazione comunale di origine)”, spiega Belletti, precisando che saranno candidate due produzioni tipiche del territorio. “È un segnale di attenzione necessario e doveroso affinché il nostro patrimonio culturale gastronomico non vada perduto ed, anzi, possa creare valore aggiunto al nostro territorio”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com